Analizziamo un semplice moto uniformemente accelerato in due dimensioni, definito dalla legge oraria
Per concretezza siamo interessati al caso in cui è l’accelerazione di gravità. Sceglieremo un sistema di riferimento nel quale
Possiamo inoltre scrivere
e ottenere le leggi orarie
Derivare le relazioni (↓) e (↓) dalle definizioni precedenti.
Facendo il prodotto scalare di ambo i membri della (↓) con otteniamo
ma dalle definizioni (↓) e (↓) segue che , , e , quindi otteniamo l’Equazione (↓). Analogamente prendendo il prodotto scalare con abbiamo
e usando , , e ottenamo l’Equazione (↓).
Le leggi orarie danno una descrizione completa del moto. In particolare possiamo ottenere le componenti della velocità. In notazione vettoriale abbiamo
e quindi (usando la relazione precedente oppure derivando le (↓) e (↓))
Analogamente possiamo ottenere l’accelerazione\qed
In certi casi può essere utile avere a disposizione una relazione diretta tra coordinata e coordin_ata che esprima la traiettoria. Questo si può ottenere facilmente eliminando il tempo dalle leggi orarie. Abbiamo
Derivare l’equazione precedente
Dalla (↓) otteniamo
e sostituendo nella (↓) troviamo
cioè la (↓).
\qed
Considerare la traiettoria di un peso lanciato da un’altezza con velocità iniziale inclinata rispetto all’orizzontale di un angolo . Determinare in modo che la gittata sia massima.
Scriviamo le leggi orarie. Abbiamo
Il peso arriverà al suolo quando , cioè al tempo determinato da
Risolvendo l’equazione troviamo
e tra le due soluzioni quella accettabile è la positiva. Calcolando troviamo la gittata
Troviamo il massimo di rispetto ad . Derivando abbiamo
e moltiplicando per il denominatore dell’ultimo termine
Eleviamo al quadrato ambo i membri
e semplificando otteniamo
da cui, ponendo
Per questo si riduce a , cioè , come deve essere. Per , quindi conviene lanciare il proiettile in orizzontale. Calcoliamo adesso la gittata massima. Riscriviamo la (↓) nella forma
e sostituendo il valore di precedentemente determinato troviamo
Per ) abbiamo . Per () otteniamo\qed
Consideriamo una traiettoria descritta in coordinate polari da
dove e sono costanti positive date. Si tratta dell’equazione di una spirale.
Studiare il moto nel caso che , con . Determinare in particolare la velocità, l’accelerazione e il raggio di curvatura della traiettoria. Anzitutto se avremo
ed inoltre se interpretiamo come raggio all’istante iniziale. Quindi
che ci dice che la velocità radiale è costante. L’espressione della velocità in coordinate polari è quindi
Il modulo della velocità sarà
Dato che la velocità è tangente alla traiettoria, possiamo determinare facilmente il versore tangente
che come deve essere non dipende dalla specifica legge oraria. Da notare che questo non coincide con , però
perchè . Possiamo costruire esplicitamente un versore normale alla traiettoria, scrivendo
che non coincide con il versore radiale, se non per tempi molto grandi,
Si verifica direttamente che e che .
Per quanto riguarda l’accelerazione abbiamo
che nel nosto caso si riduce a
dato che e . La componente tangenziale della accelerazione si trova prendendo il prodotto scalare con :
che è uguale alla derivata temporale del modulo della velocità, come deve essere. La componente radiale si trova analogamente prendendo il prodotto scalare con
che però deve essere uguale a . Possiamo quindi determinare il raggio di curvatura:
da cui
Notare che , ma che .\qed
Nell’esercizio precedente il raggio di curvatura è stato determinato a partire dalla legge oraria. Consideriamo adesso un modo diverso di percorrere la stessa spirale.
Studiare il moto sulla spirale definita precedentemente nel caso . Determinare in particolare la velocità, l’accelerazione e il raggio di curvatura della traiettoria.
In questo caso dato che abbiamo, derivando rispetto al tempo l’equazione della traiettoria,
Troviamo quindi
e quindi
cioè la velocità radiale cresce a grandi tempi ( proporzionalmente a . Per quanto riguarda la velocità angolare otteniamo
che tende a zero a grandi tempi. Possiamo scrivere la velocità nella forma
ed il suo modolo come
Notare che per grandi tempi . I versori tangenti e normali alla traiettoria sono identici a quelli dell’esercizio precedente. L’accelerazione si scrive
Consideriamo ancora la componente tangenziale. Abbiamo
Per quella normale invece
Calcoliamo infine il raggio di curvatura, usando lo stesso metodo impiegato nell’esercizio precedente. Abbiamo
da cui
La formula coincide con quella trovata precedentemente, come deve essere, dato che il raggio di curvatura è una caratteristica geometrica della traiettoria, indipendente da come questa viene percorsa.\qed
Può essere utile verificare l’indipendenza del raggio di curvatura dalla legge oraria nel caso generale. Consideriamo un moto nel piano descritto in coordinate cartesiane dalle leggi orarie
La velocità sarà
e il versori normali e tangenti saranno dati da
con . L’accelerazione sarà
e la componente normale
Sostituendo nella relazione
troviamo
Supponiamo adesso di parametrizzare il moto non con il tempo, ma con qualche altro parametro . Chiaramente
e
Sostituendo nell’equazione (↓) otteniamo
Questa espressione è identica alla (↓), salvo che le derivate rispetto al tempo sono state sostituite con quelle rispetto al nuovo parametro . Segue che non dipende dalla parametrizzazione scelta. In particolare si può scegliere almeno localmente e ottenere
utile per calcolare il raggio di curvatura di un traiettoria espressa nella forma .
Calcolare il raggio di curvatura della traiettoria (↓). Da
otteniamo
Utilizzando la (↓) troviamo
Il raggio di curvatura minimo si ha quando il denominatore è minimo, cioè al vertice. In quel caso\qed
Trovare una espressione per il raggio di curvatura di una traiettoria espressa in coordinate polari.
In questo caso abbiamo
e i versori normali e tangenti alla traiettoria saranno
Sostituendo in
troviamo
Dato che l’espressione è invariante per riparametrizzazione, possiamo scegliere e abbiamo
Per verifica applichiamo questa formula alla spirale considerata precedentemente. Otteniamo
e quindi
in accordo con i risultati precedenti.\qed