COME SI CALCOLA LO STIPENDIO DI UN DOCENTE UNIVERSITARIO

 

 

PARTE I : IMMISSIONE DEI DATI E CALCOLO DELLE CLASSI STIPENDIALI

 

               Per il calcolo dello stipendio è indispensabile conoscere la data D0 in relazione alla quale si vuole effettuare il calcolo

 

Data

D0

gg/mm/aaaa convertito in 360*a+30*(m-1)+g

 

e le seguenti informazioni individuali, che identificheremo con variabili simboliche:

 

Dato

Simbolo

Valori

Fascia

A

1 = ordinario

2 = associato

3 = ricercatore

Nascita

B

gg/mm/aaaa convertito in 360*a+30*(m-1)+g

Regime

F

1,4 = tempo pieno

1 = tempo definito

Serv.preruolo

G(4)

gg/mm/aaaa convertito in 360*a+30*(m-1)+g

Pr.serv. ric.

G(3)

gg/mm/aaaa convertito in 360*a+30*(m-1)+g

Pr.serv. ass.

G(2)

(event.) gg/mm/aaaa convertito in 360*a+30*(m-1)+g

Pr.serv. ord

G(1)

(event.) gg/mm/aaaa convertito in 360*a+30*(m-1)+g

 

Per la funzionalità di alcune definizioni e operazioni successive se il campo G(A+1) è vuoto deve essere riempito con il valore G(A), e lo stesso ricorsivamente per G(A+2) etc. fino a G(6).

Sulla base di questi dati è possibile calcolare la data di pensionamento (massimo), indicata dal simbolo D, ricavando in primo luogo la data dell’ultimo compleanno in servizio (indicato dal simbolo C), che secondo le regole vigenti (esclusi gli ordinari asssunti prima del 1981) è:

 

Ricercatore

67 anni

Associato

70 anni

Ordinario (post 1980)

72 anni

Notiamo che la tabella può essere implementata mediante la singola formula

 

C = B + 360*(73 – A*(A+1)/2)

 

La data del pensionamento è il 01/11 successivo alla data dell’ultimo compleanno in servizio, e può essere calcolata con la formula

 

D = IF( C-360*INT(C/360)<301 ; 360*INT(C/360)+301 ; 360*INT(C/360)+661)

 

N.B. La notazione ordinaria per le date può essere in generale ripristinata mediante le formule

 

aaaa = INT(D/360)

mm = INT(D/30) –12*INT(D/360) +1

gg = D – 30*INT(D/30)

 

Sempre a partire dai dati si può calcolare il coefficiente stipendiale relativo alla fascia (indicato dal simbolo E), secondo la regola (Legge 382/80) per cui lo stipendio di un associato è il 70% di quello di un ordinario e lo stipendio di un ricercatore è il 70% di quello di un associato:

 

E = POWER(0,7;A-1)

 

Il coefficiente relativo allo straordinariato (docente non confermato) è indicato dal simbolo H, vale 0,92 per i primi tre anni e si calcola mediante la formula

 

H= IF ( D0-G(A)< 3*360 ; 0,92; 1 )

 

Poiché i tre parametri E, F e H compaiono spesso in combinazione è utile introdurre il parametro ausiliario I:

I = E*F*H

 

Per il calcolo dello stipendio è essenziale procedere alla ricostruzione della carriera, che porta a definire una data ausiliaria J (presa di servizio ricostruita) secondo le seguenti regole: alla carriera nella fascia A si aggiungono i 2/3 del periodo trascorso in servizio nella fascia A+1, 1/2 del periodo trascorso nella fascia A+2 e 1/3 del periodo trascorso nella fascia A+3, includendo nel calcolo anche i servizi pre-ruolo espressamente indicati dalla legge 382/80. La massima ricostruzione non può mai comunque superare gli 8 anni, e si calcola a partire dalla fine dello straordinariato. Queste regole possono essere implementate introducendo le variabili ausiliarie

 

J0 = 2/3*G(A)-1/6*G(A+1)-1/6*G(A+2)-1/3*G(A+3)

JK = IF(G(A)<84*360+301; IF(A>1; 0 ;3*360); 3*360)

 

e attribuendo alla data di presa di servizio ricostruita il valore

 

J = IF(H=1 ; IF(J0<8*360; G(A)+JK-J0; G(A)+JK-8*360) ; G(A))

 

Si possono a questo punto calcolare facilmente classi e scatti stipendiali, ricordando che le classi sono sempre biennali, e nel caso di regime di tempo pieno sono 6 nella prima progressione (per ogni classe aumento pari all’8% dello stipendio base) e 8 nella seconda progressione (per ogni classe aumento pari al 6% dello stipendio al termine della prima progressione), mentre nel caso di tempo definito esiste solo la prima progressione (8%) e durante lo straordinariato non ci sono progressioni. Al termine delle progressioni iniziano gli scatti biennali, pari al 2,5 % dell’ultima classe.

Si definisce il numero dei bienni utili K e si calcola la data del prossimo scatto DS

 

K = INT(D0/720-J/720)

DS = J + 720*(K+1)

 

Si calcolano poi le classi e gli scatti:

 

 

Simbolo

Formula

I progr.

L

IF( H=1 ; IF(K<6 ; K ; 6) ; 0 )

II progr

M

IF( F=1,4 ; IF(H=1 ; IF(K-L<8 ; K-L ; 8) ; 0) ; 0 )

Scatto

N

IF( K-L-M>0 ; K-L-M ; 0 )

 

Il fattore moltiplicativo O per cui si deve moltiplicare lo stipendio base vale quindi:

 

O = (1+0,025*N)*(1+0,06*M)*(1+0,08*L)

 

Per quanto riguarda l’assegno aggiuntivo si considerano cinque classi, denotate dal simbolo P e legate alle classi stipendiali dalle relazioni seguenti:

 

Classe stipendiale

P

0 e straord.

0

1-2

1

3-4

2

5

3

6 e più di 6

4

 

P = ROUND( L*L/120 + L/2 + 1/4 ; 0)

 

In ogni classe P l’assegno aggiuntivo aumenta di 1/6 del valore iniziale. L’assegno non viene attribuito nel regime di tempo definito. Il coefficiente Q relativo all’assegno aggiuntivo vale quindi

 

Q = IF( F=1,4 ; (1+ P/6) ; 0 )

 

Sia la retribuzione base che l’I.I.S. sono il risultato della somma di due termini, di cui uno dipende dalla fascia e dal regime tramite il fattore I, mentre l’altro è uguale per tutti. Per il calcolo occorre quindi conoscere il valore di cinque coefficienti numerici, il cui ruolo è indicato nella tabella:

 

Componente stipendiale

Parametrizzazione

Retribuzione base

I*a1 + b1

Indennità integrativa speciale

I*a2 + b2

Assegno aggiuntivo

E*a3

 

I coefficienti numerici vengono aggiornati di anno in anno moltiplicandoli per l’incremento del costo della vita determinato dall’ISTAT. Per l’anno 2008 i loro valori in euro sono:

 

a1

1993,3433

b1

97,6842

a2

137,1635

b2

677,7609

a3

614,9580

 

(vedi APPENDICE per la giustificazione dei valori in tabella)

 

 

 

 

 

 

 

PARTE II: CALCOLO DELL’ASSEGNO “AD PERSONAM”

 

               In tutti i casi in cui la progressione di carriera determinerebbe una diminuzione dello stipendio effettivo viene attribuito un assegno “ad personam”, non riassorbibile (almeno durante lo straordinariato o l’attesa di conferma), che è pari alla diffferenza tra la retribuzione base lorda nella fascia e classe precedentemente occupata e quella attribuita nella nuova posizione.

               Tale assegno può essere calcolato seguendo l’opportuna procedura. In primo luogo occorre generare la tabella dei valori storici dei coefficienti ai e bi con il metodo seguente: per gli anni fino al 1997 i valori di ciascun anno si ottengono da quelli dell’anno successivo dividendo per il fattore (esatto) indicato in tabella (coefficiente ISTAT)

 

Anno

2007

2006

2005

2004

2003

2002

2001

2000

1999

1998

1997

Coeff.

1,0177

1,0428

1,0223

1,0282

1,0138

1,0275

1,0431

1,0260

1,0208

1,0086

1,0651

 

mentre per gli anni dal 1996 al 1991 i coefficienti a2 e b2 corrrispondenti all’I.I.S. restano immutati ai valori del 1997, e gli altri coefficienti vanno divisi per i fattori indicati di seguito, ovviamente partendo dai valori del 1997

 

Anno

1996

1995

1994

1993

1992

1991

Coeff.

1,0958

1,0289

1,0130

1,0193

1,0000

1,0000

 

               A questo punto, nell’ipotesi in cui D0-G(A) < 3*360, occorre effettuare tutti i calcoli indicati nella parte I, a partire dalla lettera E e fino alla lettera Q, sostituendo al posto di D0 il valore numerico di G(A) nelle espressioni di H e K, utilizzando i coefficienti ai e bi che competono all’anno indicato in G(A), e ripetere poi lo stesso calcolo dopo aver effettuato la sostituzione di A con A+1 in tutte le formule (sempre però mantenendo come data di riferimento in luogo di D0 il valore numerico di G(A).

               Detta RB1 la quantità O*(I*a1+b1) calcolata nel primo caso ed RB2 la stessa quantità calcolata nel secondo caso, l’assegno “ad personam” (prima della conferma) vale

 

R0 = IF (RB2 – RB1>0; RB2-RB1; 0)

 

               Può darsi il caso in cui l’assegno “ad personam” sia ancora presente anche dopo la conferma in ruolo. Se D0-G(A) > 3*360 la procedura da adottare è la seguente: per assegno non riassorbibile si ripete ancora una volta il calcolo della parte I, ma questa volta sostituendo al posto di D0 il valore numerico di G(A)+3*360, e utilizzando i coefficienti ai e bi relativi all’anno corrispondente alla data G(A)+3*360. Detta RB3 la quantità O*(I*a1+b1) calcolata con questi parametri vale per l’assegno non riassorbibile l’espressione

 

RX = IF (RB2 – RB3>0; RB2-RB3; 0)

 

Nell’ipotesi di assegno riassorbibile il calcolo di RB3 si effettua invece alla data D0.

Quindi in generale l’assegno ad personam RY vale(per H calcolato alla data D0)

 

RY = IF (H=0,92; R0 : RX )

 

 

 

 

 

PARTE III: CALCOLO DEL COSTO TOTALE LORDO AMMINISTRAZIONE

 

Denotiamo con R la retribuzione base mensile, con S l’indennità integrativa speciale su base mensile e con T l’assegno aggiuntivo mensile. Valgono allora le seguenti formule (con coefficienti calcolati per l’anno corrispondente alla data D0):

 

Retrib. Base mensile

R = IF( D0<D ; O*(I*a1+b1) ; 0 )

Indenn. Integr. mensile

S = IF( D0<D ; I*a2+b2 ; 0 )

Assegno Agg. mensile

T = IF( D0<D ; Q*E*a3 ; 0 )

 

Lo stipendio mensile totale U è la somma di queste tre componenti più l’assegno ad personam RY, mentre la XIII mensilità, che indichiamo con il simbolo V, non include l’assegno aggiuntivo. Lo stipendio totale annuo Y si ricava banalmente da U e V, e vale:

 

Stip. Totale mensile

U = (R+RY) + S + T

XIII mensilità

V = (R+RY) + S

Stip. Totale annuo

Y = 12*U + V

 

Ai fini di quiescenza e previdenza le basi imponibili sono differenti. Per il Tesoro la base imponibile W è legata allo stipendio totale, ma con la regola per cui, se l’assegno aggiuntivo risulta inferiore al 18% della retribuzione base, la base imponibile risulta comunque uguale alla retribuzione base maggiorata del 18% più l’indennità integrativa speciale. Per la Previdenza invece la base imponibile X non include l’assegno aggiuntivo e si calcola considerando l’80% della retribuzione base e il 48% dell’indennità integrativa. In formule risulta:

 

Impon. Tesoro mensile

W = IF(T>0,18*(R+RY); U ;1,18*(R+RY) + S)

Impon. Previd. mensile

X = 0,8*(R+RY) + 0,48*S

 

Possiamo ora valutare i costi per quiescenza e previdenza a carico dell’Amministrazione, tenuto conto del fatto che il prelievo per il Tesoro Z è pari al 24,2% della base imponibile, mentre il prelievo per la Previdenza AA è il 7,1% della base imponibile.

In conclusione risultano i seguenti costi annui a carico dell’Amministrazione

 

Costo annuo Tesoro

Z = 0,242*(12*W + V)

Costo annuo Previd.

AA = 0,071*13*X

 

Lo stipendio totale è inoltre sottoposto alla tassazione IRAP, indicata da AB, nella misura dell’8,5%.

 

IRAP

AB = 0,085*Y

 

In conclusione il costo totale annuo lordo Amministrazione AC si ottiene sommando i costi annui precedentemente determinati, e vale la formula:

 

Costo annuo lordoAmm

AC = Y + Z + AA + AB

 

 

 

 

 

PARTE IV: CALCOLO DELLO STIPENDIO NETTO

 

Per il calcolo dello stipendio netto occorre valutare le ritenute a carico del dipendente per quiescenza e previdenza e le ritenute fiscali (IRPEF).

Le basi imponibili per il calcolo delle trattenute per quiescenza e previdenza sono le stesse già calcolate in precedenza e indicate come W e X, ma i coefficienti di prelievo sono differenti.

La ritenuta per il Tesoro AD si calcola con un coefficiente dell’8,8% sulla base imponibile, con un’ulteriore addizionale AH dell’1% sulla quota di imponibile che supera un valore prefissato c1.

Vale pertanto:

 

Ritenuta Tesoro mens.

AD = 0,0875*W

Ulteriore ritenuta

AH = IF( 12*W+V>c1 ; 0,01*(12*W+V-c1) ; 0 )

Ritenuta Tesoro annua

AI = 0,0875*(12*W + V) + AH

 

Il parametro c1 ha un valore numerico in euro dato da

 

c1

40725,00

 

La ritenuta per la Previdenza AE è invece, per la parte a carico del dipendente, pari al 2,5% della corrispondente base imponibile, per cui vale semplicemente

 

Ritenuta Previd. mens.

AE = 0,025*X

Ritenuta Previd. annua

AJ = 13*AE

 

Si applica infine allo stipendio totale un ulteriore prelievo AF dello 0,35% per il Fondo Credito:

 

Ritenuta F.C. mensile

AF = 0,0035*U

Ritenuta F.C. annua

AK = 0,0035*Y

 

Il totale delle ritenute mensili vale

 

Ritenute totali mensili

AG = AD + AE + AF

 

Ai fini IRPEF lo stipendio lordo imponibile AL al netto delle trattenute vale quindi:

 

Stip. lordo imponibile

AL = Y – AI – AJ - AK

 

 

Il calcolo dell’IRPEF avviene per scaglioni di reddito imponibile netto secondo la tabella

 

Fascia di reddito imponibile

Aliquota

fino a 15000 euro

23%

15000-28000 euro

27%

28000-55000 euro

38%

55000-75000 euro

41%

oltre 75000 euro

43%

 

La formula per il calcolo dell’IRPEF lorda AO vale quindi per i casi di interesse:

 

IRPEF

lorda

AO = IF( AN<28000 ; 0,27*AN-600 ; IF( AN<55000 ; 0,38*AN-3680 ;

IF( AN<75000 ; 0,41*AN-5330 ; 0,43*AN-6830)))

 

Per i redditi (lordi) da lavoro dipendente che non superano i 55.000 euro è prevista una detrazione, che nel caso di redditi che superano i 15.000 euro vale

 

Detrazione

AP = 1338*(55000-Y)/40000

 

L’IRPEF netta AQ (in assenza di detrazioni familiari) vale quindi

 

IRPEF netta

AQ = AO – AP

 

L’aliquota IRPEF media AR è il rapporto tra l’IRPEF netta totale AQ e il lordo imponibile:

 

Aliquota IRPEF media

AR = AQ/AL

 

Il valore dello stipendio annuo netto si ottiene sottraendo l’IRPEF dallo stipendio annuo lordo imponibile AL (già dedotte le ritenute):

 

Stipendio netto annuo

AL – AQ

 

 

PARTE V: CALCOLO DELLO STIPENDIO NETTO MENSILE E DELLA XIII

 

Nella formazione della busta paga mensile l’ulteriore ritenuta comincia ad operare a partire dal mese mm (desunto dalla data D0) nel quale lo stipendio totale accumulato raggiunge il valore c1. L’ulteriore ritenuta mensile AU ha quindi un valore dipendente dal mese mm secondo la formula

 

Ulteriore ritenuta mens.

AU = IF( mm*W>c1 ; 0,01*MIN( mm*W – c1 ; W ) ; 0 )

 

La ritenuta totale mensile in busta paga AV vale quindi per un mese arbitrario

 

Ritenuta totale mensile

AV = AG + AU

 

Ai fini del calcolo IRPEF occorre definire il netto imponibile mensile BB sottraendo la quota mensile della deduzione AM. Si ottiene quindi

 

Imponibile netto mensile

BB = U – AV – AM/12

 

L’IRPEF mensile BE è data dalla formula

 

IRPEF mens

BE = IF( BB<28000/12 ; 0,27*BB-600/12 ; IF( BB<55000/12 ; 0,38*BB-3680/12; IF( BB<75000/12 ; 0,41*BB-5330/12 ; 0,43*BB-6830/12)))

 

In conclusione lo stipendio netto mensile BF vale

 

Stipendio netto mensile

BF = U – AV – BE

Per il calcolo della XIII si procede identificando in primo luogo l’ulteriore ritenuta AW:

 

Ulteriore ritenuta XIII

AW = IF( 12*W+V>c1 ; 0,01*MIN( 12*W+V–c1 ; V) ; 0 )

 

Di conseguenza si ottiene

 

Ritenuta totale XIII

AX = 0,091*V + AE + AW

 

Netto imponibile XIII

BG = V – AX

 

Conviene a questo punto procedere valutando per differenza il netto imponibile per i 12 mesi BH

 

Netto imponibile 12 mesi

BH = AN – BG

 

e l’IRPEF totale relativa ai 12 mesi (BI)

 

IRPEF

12 mesi

BI = IF( BH<28000; 0,27*BH-600 ; IF( BH<55000 ; 0,38*BH-3680;

IF( BH<75000 ; 0,41*BH-5330 ; 0,43*BH-6830)))

 

L’IRPEF lorda relativa alla XIII vale quindi

 

IRPEF lorda XIII

BJ = AQ – BI

 

e si può verificare che nella maggior parte dei casi BJ corrisponde all’applicazione dell’aliquota massima a BG. L’importo netto della XIII mensilità (BL) è allora semplicemente

 

XIII netta

BL = BG – BJ

 

Volendo limitare il calcolo dello stipendio alla valutazione di un valor medio mensile indipendente dal mese si può procedere al calcolo della XIII secondo lo schema precedente a partire dal calcolo di AW, e ricavare per differenza lo stipendio netto medio mensile BM:

 

Stipendio netto mens. medio

BM = ( AL – AQ – BL )/12

 

Questo stesso risultato può essere ottenuto anche adottando una procedura di calcolo diretto dello stipendio (medio) mensile basata su una ripartizione mensile dell’ulteriore ritenuta:

 

Ulteriore ritenuta mens. media

AU’ = IF( W>c1/12 ; 0,01*(W – c1/12) ; 0 )

 

Ritenuta totale mens. media

AV’ = AG + AU’

 

Imponibile netto mens. med.

BB’ = U – AV’ – AM/12

 

IRPEF mens. Media

BE’ = IF( BB’<26000/12 ; 0,23*BB’ ; IF( BB’<33500/12 ; 0,33*BB’-2600/12; IF( BB’<100000/12 ; 0,39*BB’-4610/12 ; 0,43*BB’-8610/12)))

 

In conclusione lo stipendio netto medio mensile BF’ = BM vale

 

Stipendio netto mensile

BF’ = U – AV’ – BE’

 

APPENDICE: DETERMINAZIONE DEI COEFFICIENTI NUMERICI

 

I coefficienti a1 e b1 legati al calcolo della retribuzione base sono determinabili come conseguenza della normativa introdotta dalla legge 382/80, che permette di ricavare a1 e della correzione introdotta con la legge 37/90, che permette di ricavare b1.

Risultava infatti al 1 gennaio 1989 come retribuzione base mensile per un professore di I fascia all’atto del conseguimento della nomina ad ordinario l’importo di Lire 1.838.240 (corrispondente al 48,6% della retribuzione del dirigente generale di livello A a quella data).

Con decorrenza dal 1 gennaio 1989 veniva inglobata nello stipendio iniziale del livello in godimento alla stessa data la cifra annua di Lire 1.081.000 (da dividersi nei 12 mesi).

Valeva pertanto a quella data la relazione

 

Retribuzione base 1.1.89

R0 = O*( I*a10 + b10 )

 

a10

Lire 1.838.240

Euro 949,37173

b10

Lire 90.083,33

Euro 46,52416

 

Questi importi sono stati soggetti a due rivalutazioni del 15% per gli anni 1989 e 1990, cui hanno fatto seguito anno dopo anno tutte le rivalutazioni indicate nelle tabelle di Parte II.

Il valore cumulativo dell’insieme delle rivalutazioni qui richiamate è il fattore

 

1,3225 * 1,587633023…= 2,099644673…

 

Effettuando la moltiplicazione si ottengono i valori per l’anno 2008:

 

a1

Euro 1993,34330…

b1

Euro 97,68420…

 

Il coefficiente a3 legato all’assegno aggiuntivo si ottiene invece a partire dal valore base di riferimento del 1991 (in realtà valido almeno dal 1989 e fino all’anno 1993)

 

a30

Lire 750.000

Euro 387,34267

 

Questo valore deve essere moltiplicato per i soli coefficienti di rivalutazione successivi a quella data, ovvero per il fattore 1,587633023… sopra indicato. Il risultato della moltiplicazione è

 

a3

Euro 614,95801…

 

I coefficienti a2 e b2 legati al calcolo dell’I.I.S. sono stati invece ottenuti sulla base di una interpolazione lineare sui valori disponibili per il calcolo attuale di tale contributo stipendiale e verificati con un’estrapolazione agli anni passati che è risultata soddisfacente, ove applicata ai dati a disposizione, fino all’anno 1991. Non è stato finora possibile ricostruire il meccanismo di calcolo dell’I.I.S. prima di tale data.