PROGETTO “PARCO DELLA SCIENZA DELLA CITTA’DI PISA”
Tracce per
una bozza di proposta (Paolo Rossi – 17/2/04)
Premesse:
Esiste una vocazione storica della
citta’ di Pisa come incubatore di iniziative scientifiche di rilevanza
nazionale e internazionale (Orto Botanico – Galilei – Prima
conferenza degli scienziati italiani – Pacinotti – Grandi Scuole
– CEP – VIRGO)
La divulgazione scientifica si connette
strettamente a questa capacita’ di iniziativa ed puo’ essere anche vista come
strumento di promozione della citta’ e del territorio nel suo complesso, oltre
che di rinforzo della vocazione.
La citta’ e’ sempre piu’ dipendente,
anche da un punto di vista economico-sociale, dalla capacita’ dell’Universita’ di attrarre studenti e di
generare ricaduta tecnologica sul territorio.. Ma la capacita’ di attrarre
studenti in una fase di regionalizzazione dei percorsi universitari si gioca
anche fortemente sull’immagine – in questo caso di citta’ della scienza e
della ricerca avanzata.
L’altra grande speranza per il futuro
della citta’ e’ quella di intercettare flussi turistici, in parrticolare
segmenti culturalmente “maturi” e nicchie particolari (gite scolastiche,
giovani)
Risorse:
Si sono accumulate negli anni o si
creeranno nel futuro prossimo esperienze e opportunita’ tra loro per il momento
non coordinate, ma tutte dotate di un certo potenziale di attrazione che
sarebbe esaltato dalla sinergia. Si ricordino:
-
Museo degli Strumenti di calcolo
-
Ludoteca Scientifica
-
Museo “F.Conti” della Matematica
-
Mostra itinerante INFN (a Pisa per l’anno della Fisica
2005) e sua sezione permanente (esperimento “galileiano” di caduta dei gravi)
-
Iniziative per l’Anno Galileiano 2009 (in cantiere)
Proposta:
Integrare queste risorse in un unico
parco tematico (“Parco della Scienza”) a natura interdisciplinare e con forti
caratteri di fruibilita’ e interattivita’; quindi una struttura non rigidamente
museale, anche se una solida base museale puo’ essere costituita, almeno per
settori specifici.
L’area che potrebbe essere finalizzata
a questo insediamento e’ quella dei Vecchi Macelli.
L’utilizzazione deve essere progettata
da esperti del settore, che sappiano valorizzare la dimensione complessiva, con
percorsi differenziati e di impatto immediato su un largo pubblico, soprattutto
giovanile, trovando invece soluzioni decentrate per le funzioni di mera
conservazione-studio-archiviazione, che pure non possono assolutamente mancare.
Gestione:
E’ fondamentale che il coinvolgimento di
tutti gli enti accademici e territoriali (Comune, Provincia, Universita’,
Scuola Normale, Scuola S.Anna, CNR, INFN, se possibile Regione) sia il piu’
esteso e partecipato possibile.
Lo strumento gestionale piu’
appropriato sarebbe quello di una Fondazione, con partecipazione il piu’
possibile paritetica di tutti i soggetti menzionati, con responsabilita’
scientifica prevalente alle componenti accademiche e organizzativa a tutte le
componenti.
Esiste gia’ e potrebbe essere a tal
fine valorizzata la Fondazione Galilei, che ha una storia antica anche se
spesso sotterranea, e che dal punto di vista dell’immagine permetterebbe di
configurare l’operazione come un innesto su una tradizione gia’ esistente
piuttosto che come un’azione di puro marketing territoriale e accademico.
Occorrerebbe riformulare lo Statuto
della Fondazione Galilei e la Convenzione Comune-Universita’ per l’utilizzo
dell’Area dei Vecchi Macelli. Vi e’ in tal senso piena disponibilita’ del
Dipartimento di Fisica. Le due operazioni dovrebbero essere evidentemente
contestuali.