POSSIBILI MECCANISMI DI ALLINEAMENTO TRA VALORI DI BUDGET E VALORI MONETARI  (Paolo Rossi – 30 Settembre 2004) (prima bozza)

 

1.              Il costo iniziale di una qualunque posizione docente vale con buona approssimazione 2/3 del costo medio di quella posizione. Il costo finale di una posizione docente vale con buona approssimazione 4/3 del costo medio. Di conseguenza il rapporto tra costo finale e costo iniziale vale approssimativamente 2.

Posizione

Costo iniziale

Costo medio

Costo finale

Ordinario

64.000

98.000

129.000

Associato

48.000

67.000

  94.000

Ricercatore

28.000*

45.000

  70.000

Valori arrotondati di modello (*il costo iniziale e’ sottostimato per assenza di Ass. Agg.)

 

2.              Il valore del budget dovrebbe corrispondere al costo medio della posizione e pertanto il valore monetario totale del budget corrisponderebbe al costo totale della docenza.

 

3.              In regime stazionario si libera ogni anno per turnover il 3% delle posizioni in termini di budget. Il controvalore monetario del budget liberato sarebbe quindi il 3% del costo totale del personale docente (v. punto 2), mentre il valore monetario necessario a ricoprire mediante assunzione di personale al livello iniziale gli stessi ruoli che si sono liberati è pari al  2% e il valore monetario effettivo delle posizioni liberate è il 4% del costo totale (v. punto 1).

 

4.              La differenza del 2% tra il valore monetario delle posizioni liberate e il costo della copertura di tali posizioni con nuovo personale corrisponde esattamente e necessariamente al costo annuo degli adeguamenti salariali automatici: a regime per una posizione che si libera al livello finale metà dell’importo resosi disponibile serve per creare la corrispondente posizione iniziale (includendo reclutamento e promozioni) e l’altra metà serve per gli adeguamenti di tutte le posizioni intermedie. Ma tali adeguamenti sono comunque presenti e vanno previsti, anche in assenza di pensionamenti.

 

5.              In regime non stazionario una gestione finanziaria che voglia mantenere invariato nel tempo il costo complessivo del personale docente dovrebbe perciò basarsi sulla seguente formula di ricalcolo annuale del budget:  B’ =  0,97*B + P , dove B è il budget per l’anno di riferimento, P è la quota di budget resasi disponibile per pensionamenti nell’anno di riferimento e B’ è il valore del budget per l’anno successivo.

Dimostrazione: il costo degli scatti stipendiali è il 2% del costo del personale (v. punto 4); il ritorno dai pensionamenti  vale i 4/3 del budget ad essi associato (vedi punto 1). Pertanto il costo del personale che resta in servizio diventa 1,02*B – 4/3*P.

La quota di budget disponibile per reclutamenti e promozioni è B’-B+P = 2*P – 0,03*B,  e il costo di tale personale, assunto al livello iniziale, è pari a 2/3 del suo valore di budget.

La spesa totale per l’anno successivo è quindi  [1,02*B-4/3*P]+2/3*[2*P-0,03*B] = B

La condizione di validità di questi calcoli è comunque P>0,015*B.

 

6.              Il meccanismo identificato al punto 5 deve intendersi riferito al valore complessivo del budget di Ateneo. La ricaduta sui budget di Facoltà non può essere che uniforme (cioè in percentuale uguale per tutti), in quanto altrimenti le fluttuazioni nei pensionamenti a livello di singola Facoltà genererebbero situazioni fortemente debitorie proprio nei casi in cui il debito, per assenza di pensionamenti, non potrebbe essere saldato.

 

7.              Più in generale si possono ipotizzare meccanismi “addolciti” di recupero dei costi per gli scatti introducendo un coefficiente di attenuazione K e ponendo B’ = B + K*[P – 0,03*B].      Per K = 1 si ha il caso di cui al punto 5, mentre per K = 0 si ha la restituzione totale del budget (situazione attuale).

In funzione di K la quota disponibile del budget diventa (1+K)*P –0,03*K*B, e cresce al calare di K in caso di turnover inferiore a quello a regime, P < 0,03*B (v. punto 3).

Per K diverso da 1 e turnover non a regime meccanismi di questo tipo comportano necessariamente un più o meno grande aggravio finanziario, che può essere espresso dalla relazione ∆C = 2/3*(1-K)*[0,03*B – P]. Si vede subito che ∆C cresce quanto più K è piccolo e quanto più P è piccolo.

Per la validità delle formule deve essere soddisfatta la condizione P > 0,03*K/(1+K)*B, un vincolo tanto più debole quanto più K è piccolo. Tenendo conto di questa condizione si vede che il massimo aumento di costo si ha quando la quota disponibile si riduce a zero, è pari alla frazione 0,02*(1-K)/(1+K) della spesa totale, e cresce al calare di K.

 

K        P

3,00%

3,00%

2,75%

2,75%

2,50%

2,50%

2,25%

2,25%

2,00%

2,00%

1,75%

1,75%

1,50%

1,50%

1

3,00%

0,00%

2,50%

0,00%

2,00%

0,00%

1,50%

0,00%

1,00%

0,00%

0,50%

0,00%

0,00%

0,00%

0,95

3,00%

0,00%

2,51%

0,01%

2,03%

0,02%

1,54%

0,03%

1,05%

0,03%

0,56%

0,04%

0,08%

0,05%

0,9

3,00%

0,00%

2,53%

0,02%

2,05%

0,03%

1,58%

0,05%

1,10%

0,07%

0,63%

0,08%

0,15%

0,10%

0,85

3,00%

0,00%

2,54%

0,03%

2,08%

0,05%

1,61%

0,08%

1,15%

0,10%

0,69%

0,13%

0,23%

0,15%

0,8

3,00%

0,00%

2,55%

0,03%

2,10%

0,07%

1,65%

0,10%

1,20%

0,13%

0,75%

0,17%

0,30%

0,20%

0,75

3,00%

0,00%

2,56%

0,04%

2,13%

0,08%

1,69%

0,13%

1,25%

0,17%

0,81%

0,21%

0,38%

0,25%

0,7

3,00%

0,00%

2,58%

0,05%

2,15%

0,10%

1,73%

0,15%

1,30%

0,20%

0,88%

0,25%

0,45%

0,30%

0,65

3,00%

0,00%

2,59%

0,06%

2,18%

0,12%

1,76%

0,18%

1,35%

0,23%

0,94%

0,29%

0,53%

0,35%

0,6

3,00%

0,00%

2,60%

0,07%

2,20%

0,13%

1,80%

0,20%

1,40%

0,27%

1,00%

0,33%

0,60%

0,40%

0,55

3,00%

0,00%

2,61%

0,07%

2,23%

0,15%

1,84%

0,23%

1,45%

0,30%

1,06%

0,38%

0,68%

0,45%

0,5

3,00%

0,00%

2,63%

0,08%

2,25%

0,17%

1,88%

0,25%

1,50%

0,33%

1,13%

0,42%

0,75%

0,50%

0,45

3,00%

0,00%

2,64%

0,09%

2,28%

0,18%

1,91%

0,28%

1,55%

0,37%

1,19%

0,46%

0,83%

0,55%

0,4

3,00%

0,00%

2,65%

0,10%

2,30%

0,20%

1,95%

0,30%

1,60%

0,40%

1,25%

0,50%

0,90%

0,60%

0,35

3,00%

0,00%

2,66%

0,11%

2,33%

0,22%

1,99%

0,33%

1,65%

0,43%

1,31%

0,54%

0,98%

0,65%

0,3

3,00%

0,00%

2,68%

0,12%

2,35%

0,23%

2,03%

0,35%

1,70%

0,47%

1,38%

0,58%

1,05%

0,70%

0,25

3,00%

0,00%

2,69%

0,13%

2,38%

0,25%

2,06%

0,38%

1,75%

0,50%

1,44%

0,63%

1,13%

0,75%

0,2

3,00%

0,00%

2,70%

0,13%

2,40%

0,27%

2,10%

0,40%

1,80%

0,53%

1,50%

0,67%

1,20%

0,80%

0,15

3,00%

0,00%

2,71%

0,14%

2,43%

0,28%

2,14%

0,43%

1,85%

0,57%

1,56%

0,71%

1,28%

0,85%

0,1

3,00%

0,00%

2,73%

0,15%

2,45%

0,30%

2,18%

0,45%

1,90%

0,60%

1,63%

0,75%

1,35%

0,90%

0,05

3,00%

0,00%

2,74%

0,16%

2,48%

0,32%

2,21%

0,48%

1,95%

0,63%

1,69%

0,79%

1,43%

0,95%

0

3,00%

0,00%

2,75%

0,17%

2,50%

0,33%

2,25%

0,50%

2,00%

0,67%

1,75%

0,83%

1,50%

1,00%

In nero la quota disponibile del budget

In rosso il corrispondente aumento del costo totale