UN MODELLO DI SVILUPPO PER LA
FACOLTA’ DI SCIENZE
(Pisa, 15 Gennaio 2000)
PREMESSA
Questo modello di sviluppo
quantitativo prescinde nella sua formulazione da considerazioni sia sulla
qualita’ che sulla finalita’ dello sviluppo stesso.
E’ evidente che ogni
intervento operativo non potra’ trascurare questi aspetti, e per far questo si
dovra’ necessariamente evitare ogni applicazione pedissequa di formule, che
renderebbe impossibili proprio le iniziative piu’ qualificanti e originali.
Ciononostante, e’ chiaro che
stabilire delle linee-guida offre il duplice vantaggio di una gestione
formalizzata e semplificata degli interventi ordinari e di uno strumento di
controllo di lungo periodo che aiuti a evitare il ciclo "stasi/crescita
incontrollata/nuova stasi", tipico
delle situazioni in cui lo sviluppo non e’ governato.
Una seconda premessa
fondamentale concerne la possibile contrapposizione tra un modello
"aperto" (in cui la Facolt si rinnova non soltanto attraverso il reclutamento
iniziale ma anche tramite l'immissione di nuove competenze a livelli di
inquadramento pi elevati) e un modello "chiuso" in cui la
mobilita’ e la carriera, dopo il reclutamento, sono esclusivamente interne.
Restando sottintesa da parte
degli estensori del presente documento una propensione di principio verso il
modello aperto, pare tuttavia giustificato assumere che, nel quadro di una
situazione generale di sostanziale stazionarieta’ numerica, il bilancio tra i
movimenti in entrata e in uscita del personale docente sia mediamente
all'equilibrio (in altre parole ci si puo’ aspettare che il numero dei chiamati
dall'esterno per una data fascia corrisponda in media al numero degli idonei
"interni" di fascia inferiore che saranno chiamati altrove) .
Pertanto, per comodit espositiva, nel seguito si usera’ correntemente
l'espressione "passaggio di fascia", senza prefigurare con questo ne’
la modalit (concorso / chiamata / trasferimento) ne’ la
provenienza (interna / esterna) degli interessati al passaggio stesso, ma
intendendo soltanto indicare che il "costo" dell'operazione stessa e’
da intendersi (nella media) come differenziale.
DATI ANALITICI (1.11.1999)
Punteggio di Facolta’: 918
(pari a circa 430 docenti se ripartiti in modo uguale nelle 3 fasce)
Personale docente in servizio
+ posti a concorso: 418 cos ripartiti:
108 ordinari - 165 associati - 145 ricercatori pari a punti 866
(al 31.10 114 ordinari 169 associati 151 ricercatori pari a punti 900)
Eta’ media
prof.ordinari: 58.7 anni (minima 47)
prof.associati: 53.9 anni (minima 35)
ricercatori: 44.8
anni (minima 31)
La semilarghezza delle
distribuzioni in eta’ risulta circa uguale alla differenza eta’ media- eta’
minima.
Eta’ massima legale di
pensionamento (inclusi proroga biennale e fuoriruolo):
ordinari e
associati: 70 anni ricercatori: 67 anni
Numero massimo di anni di
anzianita’ pregressa riscattabili:
8 anni equivalenti,
pari per un ordinario a 12 anni di associato ovvero 16 di ricercatore
pari per un associato a 12 anni di ricercatore
IL MODELLO
Un modello di evoluzione
stabile per un sistema non soggetto a crescita assoluta deve rispettare il
vincolo che il numero totale dei componenti del sistema deve essere mediamente
costante per ciascuna classe d'eta’, anche se la composizione percentuale delle
fasce puo’ variare sensibilmente nelle diverse classi.
Si dimostra facilmente che la
stabilita’ del sistema e anche la sua composizione globale non dipendono (per
un ampio spettro di variazione dei parametri) dalla forma dettagliata della
curva di passaggio da una fascia all'altra, ovvero dalla forma della
distribuzione in eta’ delle promozioni da una fascia all'altra.
Pertanto assumeremo per
semplicita’ di calcolo che tutte le promozioni da una fascia a quella superiore
avvengano a un'eta’ fissa, che costituisce a priori uno dei parametri liberi
del modello.
Questo parametro verra’ da
noi in pratica fissato tenendo conto dei vincoli di legge sulla riscattabilita’
delle carriere, per garantire che coloro che passano a una fascia superiore non
vengano, almeno nella media, danneggiati economicamente dalla promozione.
Questo criterio ha
un'innegabile componente di arbitrarieta’, ma occorre sottolineare che, entro
margini di ragionevole plausibilita’, la dipendenza dalla scelta di questo
parametro e’ assai modesta e non inficia le conclusioni anche quantitative
dell'analisi se non in modo percentualmente trascurabile.
L'altro parametro libero del
modello e’ la frazione degli appartenenti alla fascia inferiore che si vuole
vengano in media promossi alla fascia superiore.
Questo e’ ovviamente un
parametro cruciale, la cui scelta dipende dalla visione strategica dei
differenti ruoli docenti, e pertanto occorrer considerare la piu’ ampia gamma di possibilta’, all'interno
di un intervallo determinato sulla base di considerazioni generali, che saranno
analizzate in dettaglio nel seguito.
Fissati questi valori, la
ripartizione in fasce dell'organico globale resta fissata univocamente, e cosi’
pure il numero medio annuo degli accessi a ciascuna fascia.
Riassumiamo nel seguito
(senza dimostrazioni) i principali risultati per questo modello.
Definizioni:
F(i) eta’ di pensionamento
per l'i-esima fascia (fissata)
P(i) eta’ media di promozione
all'i-esima fascia da quella inferiore (da fissare)
r(i) percentuale dei promossi rispetto al totale
dell'i-esima fascia (da fissare)
Indichiamo con T il punteggio
totale di Facolta’.
Utilizziamo i pesi 2.91 per
gli ordinari, 2.22 per gli associati, 1.28 per i ricercatori.
Quantita’ calcolabili:
C(i) numero medio dei
componenti dell'i-esima fascia aventi la stessa eta’ anagrafica
K=C(O)+C(A)+C(R) numero medio totale dei componenti della
facolta’ aventi la stessa eta’
N(i) numero totale dei
componenti per l'-i-esima fascia
N=N(O)+N(A)+N(R) numero totale dei componenti della facolta’
Introducendo per comodita’ la
quantit ausiliaria
D=r(R)*r(A)*[2.91*(F(O)-P(O))-2.22*(F(A)-P(O))]+
r(R)*[2.22*(F(A)-P(A))-1.28*(F(R)-P(A))] +1.28*[F(R)-P(R)] otteniamo dunque:
C(R)= [1-r(R)]*T/D C(A)=
r(R)*[1-r(A)}*T/D
C(O)= r(R)*r(A)*T/D coincidente con il numero annuo
medio di concorsi per ordinario
C(O)+C(A)= r(R)*T/D coincidente con il numero annuo medio
di concorsi per associato
K= T/D coincidente
con il numero annuo medio di concorsi per ricercatore
N(R)=
[(F(R)-P(R)-r(R)*(F(R)-P(A))]*K
N(A)=
r(R)*[F(A)-P(A)-r(A)*(F(A)-P(O))]*K
N(O)= r(R)*r(A)*(F(O)-P(O))*K
N = [F(R)-P(R)+
r(R)*(F(A)-F(R))+r(R)*R(A)*(F(O)-F(A))]*K
Questa soluzione generale
puo’ essere specializzata a casi realistici con le seguenti considerazioni:
1) F(O)=F(A)=70, F(R)=67
2) la richiesta che l'eta’
media di promozione sia coerente con i criteri di ricostruzione della carriera
porta alle seguenti relazioni:
P(O)-P(A)= 6 pari a 4 anni di ordinario equivalenti
P(A)-P(R)= 8 pari a 4 anni di ordinario equivalenti, per
i ricercatori che diventeranno ordinari
P(A)-P(R)= 12 pari a 8 anni di associato equivalenti, per i
ricercatori che NON diventeranno ordinari.
Mediando tra i due valori
precedenti, e’ consistente assumere P(A)-P(R)= 10
3) la richiesta che la durata
della carriera del ricercatore sia consistente con le normative pensionistiche
porta al vincolo F(R)-P(R) = 37 (numero degli anni di contribuzione per il
pensionamento)
Dalle precedenti
considerazioni si ottiene la soluzione:
P(R)=30, P(A)= 40,
P(O)= 44
che e’ un insieme di valori
accettabili e consistenti con la prassi concorsuale.
Sottolineiamo ancora una
volta che la dipendenza dei risultati finali da questa scelta di parametri e’
comunque molto debole, per cui una differenza di un anno in piu’ o in meno nei
valori precedenti risulta del tutto trascurabile.
Assumendo T=900 otteniamo le
seguenti relazioni numeriche:
T/D=K=
900/[47.36+32.04*r(R)+17.94*r(R)*r(A)]
N(R)= [37-27*r(R)]*K
N(A)= r(R)*[30-26*r(A)]*K
N(O)= 26*r(R)*r(A)*K
N = [37+3*r(R)]*K
In questa versione tutte le
quantita’ rilevanti restano determinate una volta fissati i due valori r(R) ed
r(A) che rappresentano rispettivamente la frazione di ricercatori che diventa
associato e la frazione di associati che diventa ordinario. E’ a questo punto
possibile generare tabelle in cui tutti i valori rilevanti N(i) e C(i) sono
calcolati numericamente in funzione di
r(R) e r(A).
Si possono imporre alcuni
vincoli atti a restringere l'intervallo dei valori accettabili. In particolare
assumeremo sempre che N(R) > N(A)
> N(O), da cui seguono le condizioni:
r(A) < [F(A)-P(A)] / [F(O)+F(A)-2*P(O)]
r(R) < [F(R)-P(R)] / [ F(A)+F(R)-2*P(A)- r(A)*(F(A)-P(O))]
e numericamente:
r(A) < 0.577
r(R) < 0.649 / [ 1- 0.456 r(A)]
Un secondo vincolo che si e’
deciso di imporre deriva dalla richiesta che le risorse riservate a ciascuna
delle due fasce superiori siano in ogni caso non inferiori a un terzo delle
risorse globali. Questa richiesta ha una base "sociologica", e pu evidentemente essere messa in discussione, qualora
se ne veda l'opportunita’. Risulta allora:
N(O) > T/ (3*2.91)
N(A) > T/ (3*2.22)
ovvero nel nostro caso N(O) > 103 , N(A) > 135
Il risultante vincolo N(R) < 235 sembra abbastanza ampio per
accomodare la maggior parte delle ipotesi possibili, anche molto diverse tra
loro, sullo sviluppo della Facolta’.
Sotto le ipotesi
summenzionate si verifica che, con i dati numerici sopra riportati, gli
intervalli di accettabilita’ dei parametri sono i seguenti:
0.44 < r(A) < 0.57 0.66
< r(R) < 0.87
e i corrispondenti intervalli
per i risultati sono:
11 < K < 12
425 < N < 470
che corrispondono
approssimativamente a:
135 > N(O) > 105
170 > N(A) > 135
230 > N(R) > 145
A solo scopo di riferimento,
il valore centrale r(A)= 0.50, r(R)= 0.76 corrisponde alla configurazione:
K = 11.5 N
= 450
N(O)=113 N(A)=148 N(R)=189
Il fabbisogno annuo a regime
di posizioni da destinare a concorso e’ facilmente valutabile a partire dai
dati precedenti e pu essere quantificato in circa 20
ricercatori-equivalenti (circa 25 punti per anno), di cui 11-12 da destinare
ogni anno a concorsi di ricercatore, e i restanti da destinare ai passaggi di
fascia (nel senso dato a questa locuzione dalle specificazioni introdotte nella
premessa) nella proporzione di circa 8-9 passaggi annui da ricercatore ad
associato e circa 4 passaggi annui da associato a ordinario. La dipendenza di
questi risultati dalla scelta dei parametri, purche’ essa avvenga negli
intervalli sopra specificati, e assai ridotta e pu in prima istanza essere trascurata, tenendo conto
che, dati i numeri in gioco, una differenza fino al 10%, che e’ la massima
oscillazione riscontrata nei parametri che entrano nella valutazione del
fabbisogno concorsuale annuo, diventa significativa solo dopo alcuni anni.
A questo punto e’ possibile
affrontare il problema della transizione dalla situazione attuale alla
configurazione obiettivo. Come vedremo, questa discussione puo’ in parte
prescindere dall'esigenza di effettuare fin da subito una scelta decisa in
merito alla configurazione finale voluta, in quanto, data la situazione
presente e alcuni obiettivi generali, molte conclusioni operative sono
largamente indipendenti dalla scelta dei parametri, purche’ entro gli
intervalli di tolleranza sopra specificati.
APPLICAZIONE DEL MODELLO
Ricordiamo che la
configurazione di partenza (31.10.99) e’ la seguente:
N(O)=114 N(A)=169 N(R)= 151 N=434
e corrisponderebbe alla
scelta di parametri r(A)=0.46, r(R)=0.86
Notiamo inoltre che per il
quinquennio 2001-2005 sono previsti in media i seguenti pensionamenti:
3 ordinari per anno
2 associati per anno
0.5 ricercatori per anno
corrispondenti a circa
10.5 ricercatori equivalenti per anno.
(circa 13.5 punti)
Al termine del quinquennio ha
invece inizio un periodo di un decennio nel quale il regime medio dei
pensionamenti (con piccole fluttuazioni) sar il seguente:
6 ordinari per anno
6 associati per anno
1.5 ricercatori per anno
corrispondenti a circa 25
ricercatori equivalenti (circa 32 punti).
Possiamo pertanto focalizzare
l'attenzione sul prossimo quinquennio, in quanto nel periodo successivo ci
sara’ in ogni caso ampio spazio di manovra per l'implementazione delle regole
corrispondenti al funzionamento a regime. Si tratta quindi di disegnare un
progetto operativo per il transiente che avvicini la Facolt il piu’ possibile alla configurazione di regime,
rispettando l'esigenza di assicurare una composizione ragionevolmente omogenea
sul piano quantitativo rispetto alla distribuzione in fasce d'eta’.Infatti non
basta che i numeri globali N(i) si avvicinino ai valori desiderati, se la
distribuzione in fasce di et non e’ consistente con i dettagli del modello.
Data questa premessa, emerge
subito con chiarezza che l'esigenza che e’ pi vitale soddisfare nella fase transiente quella del primo reclutamento (concorsi di
ricercatore), in quanto se l'immissione nella fascia iniziale non avviene su
base regolare e quantitativamente adeguata e’ inevitabile che le storture si
ripercuotano poi nel tempo sull'intero assetto della Facolta’ determinando il
ripetersi di fenomeni ormai ben noti come il sovraffollamento o lo svuotamento
di determinate fasce funzionali in corrispondenza a certe fasce d'eta’.
E’ percio’ necessario
prevedere, anche nel regime di transienza, una riserva media annua prossima
alla decina di posti a concorso per ricercatori, assicurando nel contempo,
anche mediante lo strumento degli assegni di ricerca, il mantenimento nel
circuito del reclutamento degli elementi meritevoli anche in eccedenza rispetto
ai posti disponibili, nella prospettiva di una loro immissione nei ruoli non
appena sia possibile allargare sensibilmente l'offerta di posti. Teniamo conto
del fatto che uno scarto anche solo di un paio di posti annui in meno rispetto
all'obiettivo di 11-12 reclutamenti significa nel giro di un quinquennio un
accumulo di una decina di ricercatori "mancanti" che impoverirebbe
strategicamente la Facolta’, in modo del tutto indipendente dal modello di
equilibrio assunto. Ma notiamo anche che la disponibilita’ in eccesso del
periodo successivo permetterebbe di riassorbire in soli due anni il problema,
purche’ le persone adatte non siano state nel frattempo espulse dal circuito.
Bisogna tuttavia fare
attenzione al rischio di un'eccessiva semplificazione, quale sarebbe l'assumere
che tutte le risorse libere nel quinquennio vengano devolute alla creazione di
posti di ricercatore.
Vediamo infatti quale sarebbe
l'approssimativa configurazione finale risultante in questa ipotesi:
N(O)=99 N(A)=159 N(R)=202 N=460
corrispondente all'incirca
alla scelta di parametri r(A)=0.44, r(R)=0.73.
abbastanza evidente che in questo risultato e’
venuto a mancare lo scorrimento interno, soprattutto tra la fascia degli
associati e quella degli ordinari, che resta sottodimensionata proprio nel
momento in cui inizia la fase piu’ drammatica di spopolamento, aggravata dal
meccanismo del fuoriruolo che lascia le posizioni scoperte senza la
possibilita’ di ricoprirle rapidamente. Sarebbe bene prevedere quindi
l'utilizzo di alcune delle risorse annualmente disponibili per il passaggio tra
le due fasce superiori, tenendo conto che un ricercatore equivalente
corrisponde a circa due passaggi di fascia, e pertanto destinare a tal fine in
media 1-1.5 ricercatori equivalenti l'anno.
Resta a questo punto ancora
irrisolto il problema dello scorrimento dalla fascia dei ricercatori a quella
degli associati, che e’ reso pi complesso per due principali motivi: il
sovrappopolamento della fascia degli associati rispetto a qualunque ipotesi di
equilibrio e il grande costo del passaggio tra le due fasce, pari a quasi un
ricercatore equivalente. Si potrebbe pensare di destinare a tale obiettivo 1.5
ricercatori equivalenti ogni anno, per tutto il transiente, ottenendo la
configurazione:
N(O)=109-113 N(A)=159-153 N(R)=179-181 N=447
corrispondente alla scelta di
parametri r(A)=0.47-0.49, r(R)=0.79-0.78, con un debito totale di una quindicina
di ricercatori nelle prime cinque classi d'et (dai 30 ai 35 anni anagrafici), recuperabile in
circa tre anni, un periodo di ritardo ancora gestibile con lo strumento degli
assegni di ricerca.
Riassumendo, e’ possibile
ipotizzare per il quinquennio 2001-2005 un piano di sviluppo della Facolta’
compatibile con i vincoli generali sopra determinati e consistente all'incirca
in:
- 10-14 chiamate di idonei (con o senza
concorso) su posti di professore ordinario
- 8-10 chiamate
di idonei (con o senza concorso) su posti di professore associato
- 7.5-8
concorsi liberi per posti di ricercatore ogni anno
Resta inteso che l'aver
espresso l'ultimo risultato in forma di media annuale non pregiudica la
possibilita’ di una gestione temporale degli interventi anche molto
differenziata anno per anno in funzione delle esigenze contingenti, purche’
nell'arco del quinquennio siano rispettati i limiti globali.
A regime (a partire dal 2006)
si potrebbero effettuare invece:
- 4 concorsi per ordinario ogni anno
- 8-9 concorsi per associato ogni anno
- 11-12 concorsi per ricercatore ogni anno
Fino a questo punto abbiamo
deliberatamente ignorato la differenza di 18 punti tra il valore assunto per T
(900) e il punteggio totale vero della
Facolt (918). Questo in primo luogo per tener conto
dell'esistenza del "pozzo", indispensabile per il funzionamento dei
meccanismi di riassegnazione. Infatti nel caso in cui il meccanismo sopra
indicato fosse applicato, il costo annuo dovuto al prelievo di Ateneo pari al
20% dei posti liberati ammonterebbe all'incirca a 4 punti, quindi anche con
riequilibrio biennale occorrerebbe accantonare in questa fase almeno 8 punti.
I restanti 10 punti
costituirebbero il margine di manovra della Facolta’, che potrebbe decidere di
utilizzarli ad esempio per anticipare alcuni dei concorsi di ricercatore
"mancanti", ovvero per bandire nuovi posti di cui si vedesse
l'opportunita’ e/o la necessita’.
REFERENZE
[1] P.Rossi, "Un modello
formale per la programmazione degli accessi e delle carriere negli Enti
Pubblici di Ricerca", Il Nuovo
Saggiatore 10 n.2 (1994) pp.33-38