La
Caconia non ha unità monetaria: soltanto multipli.
Poiché
il Paese non ama gli inutili risparmi, per lungo tempo sono state coniate
monete di piccolissimo taglio, l'equivalente di frazioni di centesimo di
tallero cerebrolese, il cui valore metallico era maggiore di quello nominale.
Esse perciò venivano rastrellate in massa dalle fabbriche di bottoni, che con
notevole vantaggio economico le usavano come anima per i loro prodotti.
La
tradizionale fantasia caconica si è sbizzarrita nella produzione di monete e
banconote: insuperata resta l'idea di avere, per certe pezzature, due modelli
metallici perfettamente identici in tutto fuorché nel formato, cosicché bambini
e turisti pensano che la moneta piccola sia la versione giocattolo di quella
grande e la usano per il Monopoli. Esiste ovviamente una terza versione delle
stesse monete, di formato intermedio, ma di disegno, colore e metallo
differenti per evitare ulteriore confusione.
Ci
sono poi le monete bicolori, ma sono talmente carine che la gente le
colleziona. La più simpatica (e la più
collezionata) tra le monete bicolori recava nel disegno una falsa mappa di Kakania, secondo alcuni per dileggio
dell'odiato vicino, ma più probabilmente soltanto in virtù della straordinaria
trascuratezza con cui viene realizzata in Caconia ogni (anche elementare) opera
pubblica. Al posto delle monete collezionate la gente usa banconote che
purtroppo si riducono rapidamente a carta straccia e vengono quindi sostituite
con un modello diverso.
Per
un certo tempo la popolazione giunse a scambiarsi minuscoli assegni di importo
trascurabile, ma ben presto anche gli assegnini divennero oggetto di collezione
e quindi introvabili, e solo una saggia politica inflazionistica risolse il
problema eliminando del tutto la necessità dei tagli di minor valore.
I
produttori di macchine a gettone rischiarono a lungo di impazzire, finché non
si rassegnarono a realizzare macchine che funzionano con l'immissione di un
qualunque disco metallico. Il metallo viene poi fuso e pare che il guadagno non
sia inferiore, tenendo conto dello scarso valore nominale. Per le macchine
funzionanti a banconote il problema è stato risolto ancor più radicalmente,
perché le macchine in questione respingono automaticamente qualunque taglio si
tenti di immettere.
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