I SETTE LUSTRI DELLA DIREZIONE DI RICCARDO FELICI
Il 5 ottobre 1856 Riccardo Felici veniva dichiarato professore aggregato alla Facoltà di Scienze Naturali, "con la provvisione complessiva di scudi trecentocinquanta l'anno, ferme restando tutte le ingerenze che presentemente disimpegna, non escluse quelle di Aiuto alla cattedra di Fisica"54.
Il Felici continuava a sostenere l'attività didattica precedente, oltretutto divenuta più pesante da quando Matteucci aveva avuto la direzione dei Telegrafi. Ci si rende conto di ciò leggendo quanto il Ministro della Pubblica Istruzione aveva comunicato al Provveditore in data 8 ottobre 1852, informando dell'approvazione da parte del Granduca delle seguenti proposizioni: "che in vista dell'incarico della direzione degli Uffici telegrafici affidato al Prof.Cav. Carlo Matteucci, l'insegnamento della Fisica debba, fino a nuove disposizioni, procedere colle seguenti norme: a) Il corso di Fisica si comporrà di quattro lezioni la settimana; b) Il Prof. Carlo Matteucci dovrà fare una lezione per settimana; c) L'Ajuto Dott. Riccardo Felici farà le altre tre lezioni, le quali si aggireranno su tutte quelle teorie che è permesso svolgere dentro l'anno accademico, in un Corso regolare di Fisica, ferma stante la di lui attuale provvisione di scudi trecento; d) Sarà in facoltà del Prof. Matteucci di dar lezione in luogo dell'Ajuto, mantenendo però l'ordine del Corso; del quale il programma sarà da lui stesso e dalla Facoltà approvato; e) Al principio dell'anno scolastico il Prof. Matteucci rimetterà alla Direzione accademica il Programma del Trattato di Fisica che esso svilupperà nell'anno, e quello del Corso ordinario di Fisica che dovrà dare l'Ajuto; f) Il Corso del Prof. Matteucci abbraccerà le lezioni sui fenomeni fisico-chimici dei Corpi viventi, ed i Trattati speciali da darsi successivamente nei vari anni, sul calore, sulla elettricità, sul Magnetismo, sulla Meteorogia e sulla luce; g) La quarta lezione da darsi dal Prof. Matteucci sarà obbligatoria per tutti gli Scolari cui è ingiunto l'intervento alla Fisica: ed i temi in questa lezione trattati, dovranno porsi in una borsa a parte, affinché su di essi cada un esperimento speciale in tutti gli Esami sulla Fisica; prolungando a tal fine di dieci minuti il tempo a ciascuno esame assegnato"55.
La sua situazione era ben chiarita nella lettera che, forse d'accordo con il destinatario, il Felici scrisse al Matteucci allo scopo di far arrivare le sue considerazioni al Provveditore, perché valutasse l'opportunità di un nuovo Aiuto. In sostanza il Felici diceva: l'Insegnante deve non solo pensare alla lezione giornaliera, ma deve migliorare le vecchie esperienze e occuparsi di nuove o di più semplici, per accompagnare le novità della Fisica. Perché siano decentemente montate le nuove esperienze, bisogna studiarle con molta antecedenza. Abitualmente è l'Aiuto che si occupa di ciò, sotto la direzione dell'Insegnante. Quando si è nello stesso tempo Professore e Aiuto, si ha appena il tempo di mettere sul tavolo gli apparecchi più noti e ordinari. Si è quindi costretti a tralasciare parti anche elementari e fondamentali del programma: quasi nulla si fa di Calorimetria, benché necessaria per il fisiologo; dell'Ottica a mala pena si fanno le prime leggi della riflessione e della rifrazione. A Pisa negli esami successivi si richiede la conoscenza completa di quelle parti della Fisica di cui hanno bisogno la Fisiologia, le Matematiche e le Scienze Naturali. Quindi l'incompletezza del corso deve essere dichiarata agli altri professori, per discarico di coscienza56.
Tutte queste considerazioni, ampiamente svolte, furono così convincenti che arrivò subito un nuovo aiuto, nella persona di Olinto Cocchi57.
Qualche anno dopo, per esattezza il 13 maggio 1859, il Governo di Toscana, con suo Decreto nominava "Riccardo Felici, Professore aggregato alla cattedra di Fisica in codesta Università, al grado di Professore effettivo, con la provvisione stabilita da Ruoli presenti, stando fermi gli obblighi assegnati al Prof. Commend. Carlo Matteucci"58.
Poco dopo il cambio della guardia era sanzionato da un decreto del Governo Toscano, "Regnando S.M. Vittorio Emanuele", firmato dal Primo Ministro B. Ricasoli e controfirmato dal Ministro della pubblica Istruzione C. Ridolfi, così redatto: "Considerando gli utili servigi prestati allo Stato dal Cav. Commendatore Prof. Carlo Matteucci ed il lustro derivato alla Toscana e alla Scienza dai suoi dotti studi. Volendo provvedere al Pubblico Insegnamento in quella parte che il prefato Professore può solo disimpegnare, attese le sue ingerenze come Direttore dei Telegrafi Elettrici e lo stato di sua salute.
- Decreta - Artic. 1o. Il Prof. di Fisica Cav. Commend. Carlo Matteucci resta incaricato di dare nella Università di Pisa un corso libero sui fenomeni fisico-chimici dei corpi viventi. - Artic. 2o. Gli è assegnata una somma annua speciale di lire italiane mille per continuare i suoi studi sperimentali ad incremento della scienza. - Artic. 3o. Passando il Gabinetto di Fisica e la dote relativa sotto la direzione del Professore titolare di Fisica, al Cav. Commendat. Prof. Carlo Matteucci in benemerenza d'averlo fondato e per si lungo tempo diretto, resterà il titolo di Direttore onorario del Gabinetto medesimo. - Artic. 4o. Il Ministro della pubblica Istruzione è incaricato della esecuzione del presente Decreto. Dato li nove Novembre 18cinquantanove"59.
Il giorno successivo, il Ministro della P.I., Cosimo Ridolfi trasmetteva al provveditore copia autentica del decreto del Governo della Toscana, di stessa data, nel quale si nominavano i professori, gli aiuti, i supplenti, nelle due Università di Pisa e di Siena conforme al Ruolo normale già stabilito con decreto precedente60. In questo giorno Riccardo Felici diventa il nuovo Direttore del Gabinetto di Fisica, il secondo della sua storia italiana, il nono della sua lunga storia toscana.
Pochi giorni dopo la sua nomina, il 20 novembre vediamo il Felici alle prese con un vecchio problema, per cui è interpellato, insieme al Matteucci, dal Provveditore, il cui parere era stato a sua volta sollecitato dal Ministero della Pubblica Istruzione: "Il Padre Antonelli, Direttore della Specola Ximeniana, ritenendo che nel Gabinetto di Fisica di codesta Università giacciano inoperosi e così vadano a deperire naturalmente, fra gli altri Strumenti astronomici, il Cannocchiale dei Passaggi e la Macchina equatoriale o parallattica, da circa 40 anni fa [sic] acquistati dal Governo dalla famosa fabbrica di Monaco in Baviera, chiederebbe che que' due Strumenti passassero alla mentovata Specola, dove sarebbero da lui ben ricettati, ben custoditi, in deposito, e gli servirebbero alle osservazioni astronomiche che di mano in mano gli occorrono. Il Ministero della Pubblica Istruzione prima di dare sfogo alla inchiesta del P. Antonelli, bramerebbe sapere da V.S.Illma, se i domandati strumenti sono inutili per codesto Gabinetto di Fisica, se veramente per inazione possano deperire e se si possano allontanar di costà per collocarli in deposito nella Specola Ximeniana, senza pregiudizio né offesa di chicchessia". Ed ecco la risposta che credo abbia messo una pietra sopra tutti i tentativi di alienazione di questi preziosi strumenti: "8 Dicembre 1859. Eccellenza. Nel rimettere a V.S. le due lettere del Professore di Fisica Riccardo Felici e del Professore Carlo Matteucci, che ho voluto pure interpellare, sopra i desideri di Padre Antonelli, concernenti il trasporto a Firenze degli Strumenti Astronomici di cui parla la Officiale di V.S. del dì 28 Novembre decorso, debbo significarle che allorquando il Prof. Matteucci propose la vendita o il baratto di siffatti strumenti nell'interesse del Gabinetto Fisico, si elevò nei professori una opposizione che resisteva con modi però convenienti a tal vendita, o baratto; talché lo stesso Prof. Matteucci che conobbe l'opinione dei suoi colleghi disse a me che conveniva sospendere le trattative incominciate. Avvertito questo fatto io lascio alla di Lei somma prudenza il prendere quella risoluzione che crederà la più utile e mi confermo con distinto rispetto"61.
Siamo un pò al redde rationem della amministrazione tenuta dal Matteucci. Il Felici vuole iniziare senza debiti, ma come vedremo i debiti c'erano. Si pensa a un sotterfugio e il nuovo Direttore scrive la seguente lettera, o supplica, al Ministro: "Eccellenza. Il Gabinetto di Fisica Sperimentale cominciò, come l'E.V. ben sa, in questa Università ad essere sotto la direzione dell'Illustre Prof. C. Matteucci arricchito di molte macchine, ed a formare uno dei più bei ornamenti dell'Università stessa. Ma in questi ultimi anni lavori di fisici distinti avanzarono e perfezionarono in guisa tale la parte della fisica che si deve esporre nelle pubbliche lezioni, che la dote annuale non bastando per l'acquisto dei nuovi apparecchi, bisognò ricorrere al Governo per sussidi straordinari. Così fu fatto dallo stesso Prof. Cav. C. Matteucci. Ma nondimeno mancano sempre in questo Gabinetto alcuni apparecchi, necessari sempre per ripetere in Lezione delle esperienze ormai troppo comunemente narrate nei trattati moderni di Fisica e troppo importanti per potersi tralasciare. E dunque per finire l'opera condotta già a così buon punto dal Prof. Matteucci, per finire di corredare questo Gabinetto delle macchine le più utili allo stato attuale dell'insegnamento della Fisica, che io vengo a pregare la E.V. per ottenere in sussidio straordinario la somma di due mila franchi. E quando la E.V. accoglia [sic] favorevolmente la mia domanda, poter ricevere quella somma in rate bimestrali, come in uso colla dote annuale, o in quel modo che più piacerà alla E.V. [...] A S.E. il Marchese Cosimo Ridolfi, Ministro della Pubblica Istruzione. Pisa, 8 dicembre 1859"62.
Nell'incartamento ci sono tre documenti numerati. Il primo è una nota, cosi redatta: "Lista di macchine costruite dal Laboratorio Pierucci, per conto dell'I. e R. Stabilimento di Fisica, dal 1o Gennaio 1856 a tutto il 16 Dicembre medo.
Costruito un induzionometro a spirali piane del Prof. Matteucci. L[ire] 100. idem, altro do. a spirali cilindriche, i di. induzionometri per servire a elettricità in corrente. 80.
Costruito un commutatore di nuovo modello per servire a raddrizzare le correnti, tutto in ottone e montato sopra una base in acaju. 100.
Costruito l'apparecchio del Prof. Matteucci per studiare le correnti sul disco di Arago. Disco rotante col mezzo di una manivella [sic] e scandagli mobili attorno di un cerchio concentrico al disco. 100. Fatta l'aggiunta del volano alla guasta macchina di rotazione di Breguet, fattovi un commutatore nuovo. 160.
Per n. 60 elementi di Pila alla Bunsen di misura ordinaria. 300.
Somma.L.[ire] 840.
N.B. Della retro nota dichiaro di aver ricevuto in acconto a tutto questo giorno 5 Gennaio 1860 lire quattrocento per le quali ne ho rilasciato ricevuta nei diversi tempi che mi sono stati somministrati i di. acconti. M. Pierucci".
Il secondo è una dichiarazione sottoscritta dal Matteucci: "La macchina d'induzione ordinata al Sg. Rumkorff di Parigi è valutata a franchi ottocento. Pisa 4.1860".
Il terzo documento è una specie di fattura o nota di debito, in carta intestata di J. Duboscq "Costructeur d'instruments d'optique. Rue de l'Odèon. N.21. à Paris" in data 22 settembre 1859, per un totale di 587 franchi, in cui erano elencati 10 oggetti, tra cui l'apparecchio di interferenza di Brewster, un fotoscopio di Becquerel e un fotometro di Foucault.
La lettera informativa al ministro in data 7 gennaio 1860, probabilmente del Provveditore, è estremamente interessante e la riportiamo per intero: "Eccellenza. Dopo molte e varie ricerche che ho fatte al Prof. Riccardo Felici, per rintracciare i motivi che potrebbero giustificare la richiesta delle 2000 lire italiane che formano il soggetto dell'annessa petizione, mi sono dovuto finalmente persuadere che non si tratta già dell'acquisto di nuovi apparecchi, destinati a completare il corredo di macchine del Gabinetto Fisico, come apparisce dalla domanda, ma invece di sodisfare [sic] ad impegni già presi dal Prof. Matteucci, che erano al di sopra della Dote ordinaria, o che colle Doti degli anni scorsi non erano stati saldati; di questa ultima specie è il conto di Mariano Pierucci, cominciato nel 1856, e rimasto insoluto per L. 440, come si rileva dal conto stesso di N.1. Nella seconda specie sono una macchina ordinata a Parigi al Fabbricante Rumkfort [sic] dal Prof. Matteucci non peranche pervenuta al Gabinetto, ma che si dice essere già spedita, per il prezzo di franchi 800, o Lire Toscane 952.7.8, ed un conto per vari Istrumenti di Fisica ordinati dal ridetto professor Matteucci al Costruttore Duboscq nel settembre 1859, per il prezzo di Franchi 587, pari a L. 698.16.1, parte dei quali sono pervenuti, parte si attendono di giorno in giorno.
Il prof. Matteucci era solito ogni anno di ordinare a Parigi delle macchine e degli strumenti, senza il previo consenso del Governo, che scendeva poi ad approvare tali ordinazioni, aumentando la dote di qualche annua somma, perché il Matteucci diceva di avere ottenuta una dilazione al pagamento; ma in quest'anno le ordinazioni del Matteucci non sono state, come pare, consentite dai Fabbricanti col patto di prendere il prezzo a rate annue, e perché il citato professore non rimanga esposto ad anticipare di proprio le due somme della seconda specie, pare che la prudenza governativa debba prevenire questi inconvenienti. Quanto poi al conto del Pierucci, si potrebbe rimproverare l'indolenza praticata nel non saldarlo, ma anche su questo bisogna che il Governo intervenga, e ripari a tale oblio, e si adatti a sborsare la somma di cui il Pierucci stesso è tuttora creditore, onde fare nella gestione del Gabinetto di Fisica un capo saldo per non offendere la dote che deve destinarsi ai bisogni avvenire dello stesso Gabinetto. E poiché la somma totale che occorre per fare il riferito capo saldo non eccede la somma di Lire 2091.3.9, io ho obiettato al Felici che il di più ch'egli chiede fino a 2000 lire italiane non avrebbe alcun titolo razionale, e la di lui risposta è stata adesiva a questo mio rilievo; quindi io proporrei che V.E. ordinasse che la Depositoria passasse al Prof. Riccardo Felici L. 2091.3.9 per mettere in perfetta quiete l'amministrazione del Gabinetto di Fisica, colla condizione che stesse in avvenire nei limiti più stretti della dote perché il Governo non si presterebbe a dare altri soccorsi. E nel pregare V.E. di ritornarmi i tre documenti qui acclusi, mi giova ripetermi con tutto il rispetto... "62.
Qui termina la minuta; la conclusione della vicenda arriva dal Ministero il 10 gennaio 1860: "...il Governo della Toscana in esito della relativa domanda fattane dal Prof. Riccardo Felici, ha concesso con Risoluzione di questo giorno una assegnazione straordinaria di L. 2091.3.9. al Gabinetto Fisico di codesta Università, per supplire ad acquisti di nuovi apparecchi e macchine dovuti fare per il gabinetto medesimo a tutto il caduto anno, pei quali non è bastata la dote annua a quello assegnata"62. La firma di Cosimo Ridolfi suggella diplomaticamente questa ultima schermaglia. Che la dotazione del Gabinetto di Fisica fosse insufficiente lo afferma ufficialmente il decreto del Governo della Toscana, emanato il 9 novembre 1859, che è di questo tenore: "Regnando S.M. Vittorio Emanuele - Il Governo della Toscana - Considerando che per corrispondere allo scopo, cui sono destinati gli Stabilimenti universitari debbono essere provveduti di un sufficiente assegnamento, e che il decreto del 28 ottobre 1851 ridusse alcune Doti dei detti Stabilimenti in modo da renderli insufficienti al bisogno - Decreta - Le annue dotazioni degli Stabilimenti Universitari saranno quelle che appresso nella Università di Pisa - Della Biblioteca Lire Italiane 6000 - Del Gabinetto di Fisica 2000 - Del Gabinetto di Chimica 3500 - Degli Stabilimenti Anatomici 2000 - Del Gabinetto di Fisiologia 1000 - Del Giardino Botanico 4000 - del Museo di Storia Naturale 6000 - Del Gabinetto di Mineralogia 500 - Del Gabinetto di Fisica Tecnologica 1300 - dell'Istituto Agrario 1200 - Per le esperienze di tossicologia 200"63.
Con il 1860 termina il secondo versamento dell'Università all'Archivio di Stato di Pisa. Il resto della documentazione, che è conservato dall'Università non è ancora accessibile, e rimandiamo a un'altra occasione l'analisi particolareggiata dell'amministrazione Felici. Possiamo però dare alcune informazioni ugualmente interessanti perché abbiamo in Dipartimento gli inventari al 31 dicembre per gli anni 1880 e 1890, nonché tutti i "bollettari" dei "buoni per l'introduzione" che iniziano dal n.1 in data 13 giugno 1881 e arrivano sino al 25 maggio 1955, con la perdita di un solo blocco che copriva il periodo 1904-1915.
Un rapido controllo ci ha fatto vedere che il Felici nel periodo 1880-1890 non ha mai speso più della dote. Infatti dagli inventari risulta per differenza una spesa per macchine di lire 17230 nell'arco dei dieci anni mentre per libri erano state spese Lire 2573. Dai bollettari manca il primo semestre '81, tuttavia si arriva in nove anni e mezzo a una spesa di Lire 19275, che include le voci "materiale e mobili". Siamo quindi in perfetta media con la dotazione annua di Lire 2000, del decreto del 1859.
L'ultima bolla d'ingresso firmata dal Felici ha la data del 31 ottobre 1893. Con il nuovo anno accademico gli succedeva Angelo Battelli.