L'OPERA DI MATTEUCCI
TRA INSEGNAMENTO E RICERCA
Intanto già sul cadere dell'anno 1840 si pensava alla costruzione di un nuovo "Teatro di Fisica". La scelta era tra il riadattare la Fabbrica del già Collegio Ferdinando e il costruire ex novo un edificio negli orti annessi alla Fabbrica dei Gabinetti di Fisica e di Chimica. Si decise per una nuova costruzione secondo il progetto dell'architetto dell'Università, Florindo Galli, fatto di concerto con i professori Matteucci, Pacinotti e Savi, con l'approvazione di un preventivo di spesa di Lire cinquantatremila settecento settantatre e soldi 19, da mettere a disposizione a rate in tre anni37.
Il 19 febbraio 1841 veniva partecipato a Gaetano Giorgini, l'antico Provveditore dell'Università di Pisa, adesso Soprintendente agli Studi del Granducato che era stato autorizzato quanto da lui proposto relativamente alla domanda avanzata dal professore di Fisica Sperimentale per l'acquisto di alcune Macchine ed altri oggetti, secondo la nota acclusa, per il quale acquisto era stata preventivata una spesa di Lire mille cinquecento cinquantasette38.
Inizia con questa prima richiesta l'azione rinnovatrice del Matteucci: il Gabinetto Fisico, nato come un "museo" destinato unicamente alla didattica, viene trasformato in un moderno laboratorio che accanto ai compiti didattici permette lo svolgimento di ricerche avanzate. Il Matteucci, attraverso continui acquisti di macchine, portò avanti con grande decisione questa trasformazione, anche forzando la mano all'Amministrazione.
Il 10 giugno 1842 Carlo Matteucci veniva autorizzato a recarsi a Parigi durante le vacanze estive, e gli veniva concesso un anticipo sui suoi onorari di Lire duemila, "da restituirsi mediante il rilascio di zecchini venticinque l'anno e ciò perché possa supplire alle spese del viaggio, e sua permanenza fuori della Toscana". Il Provveditore aveva espresso così il suo parere favorevole: gli studi del Matteucci, che sono in tanta voga, lo spingono a consultare i grandi Fisici perché il suo ingegno progredisca fra noi, come progrediscono altrove. Le macchine, di cui egli ha bisogno pel suo Gabinetto, non possono, sia per l'esattezza, sia pel loro prezzo, meglio acquistarsi che da Lui in persona. Finalmente (e questo è forse il primo fine, che egli si propone) gli è necessario vedere con precisione come vada montato il nuovo Gabinetto di Fisica. Intorno a ciò non può altrove meglio che a Parigi ottenere il suo intento39.
A Parigi il Matteucci acquistò senza autorizzazione un notevole numero di macchine, e ne chiese il rimborso. "Molta parte di queste macchine sono già nel Gabinetto, e le rimanenti arriveranno tra pochi giorni, essendo state già spedite. Oltre aver provveduto all'insegnamento della Fisica il Matteucci ha potuto scegliere le Macchine meglio costruite, e acquistarle al miglior prezzo possibile, come si vede nell'annessa nota"40. In questa maniera il Provveditore cercava di giustificare l'operato del professore. Il Sovrano autorizzò il rimborso di Franchi 2494 e 15, ma nel Dispaccio della R.Segreteria di Stato fu aggiunto: "Essendo per altro volontà di S.A.I. e Reale che cessi l'abuso degli acquisti che si fanno di oggetti anche utili all'insegnamento dell'Università, senza preventiva superiore autorizzazione, io debbo invitare V.S.Illma. e Revma. di far sentire a chiunque occorra, che prima di procedere all'acquisto di oggetti che si credono utili o necessari alla Pubblica Istruzione, dovrà esserne fatta domanda formale e dovrà aspettarsi la speciale autorizzazione. In difetto di che, il compratore degli oggetti medesimi sarà il solo responsabile del prezzo e non potrà esserne di verun modo rimborsato a carico del R.Governo"40. L'elenco delle macchine acquistate in Parigi riporta 43 voci. Da notare tra queste: l'apparecchio di Savart per il rinforzo del suono, il termometro metallico di Breguet, l'orologio contatore di Breguet, la macchina elettro-magnetica di Clark, l'apparecchio di Peltier, e poi termometri, un barometro, un piezometro, condensatori, tubi acustici e per le leggi dei tubi sonori, la sirena di Cagnard Latour, un dagherrotipo, una coppia termoelettrica, polariscopi, etc.
Una supplica e una memoria del Matteucci, inviata a Gaetano Giorgini, veniva sottoposta alle osservazioni e proposte del Provveditore in data 29 marzo del 184341. Nella memoria il Matteucci esponeva i bisogni più urgenti dello Stabilimento da lui diretto e chiedeva i mezzi per farvi fronte. La sostanza delle sue osservazioni era la seguente: la munificenza del Sovrano ha provveduto a edificare dalle fondamenta il magnifico Gabinetto di Fisica, ormai condotto al suo termine, ma questa nuova fabbrica rimarrà inutile se non si provvede ad armadi e scaffali per collocarvi le Macchine e a quanto altro possa occorrere. La perizia dell'ingegnere dell'Università, che alla sua molta abilità congiunge anche il volere di limitare la spesa, riduce la spesa degli scaffali a Lire 5013 e soldi 11. Come gli scaffali, così sono necessarie le macchine, il di cui acquisto è indispensabile almeno in quella quantità che è richiesta in un corso elementare di Fisica41.
Che poi l'antico Gabinetto sia sprovvisto di macchine per i bisogni più urgenti dell'insegnamento della Scienza, poteva agevolmente vedersi da chiunque lo avesse percorso con un corso di Fisica alla mano. Dalla qual mancanza avveniva che il professore nell'andamento delle sue lezioni era assai sovente costretto a mostrare agli studenti le macchine disegnate sulla lavagna, il che tornava non solo a danno della buona istruzione ma anche a poco onore dell'Università. L'incompletissima collezione era costituita di macchine che per la massima parte erano di sconcia costruzione e a vedersi bruttissime, inservibili allo scopo cui erano destinate, per cui erano frequentissimi i casi in cui gli esperimenti fallivano per i difetti delle macchine. La spesa per le macchine ascendeva a 17488 franchi, la quale somma avrebbe dovuto essere erogata in due anni (il Provveditore suggerirà invece ventimila lire in quattro anni)41.
Per sgravare l'erario di parte di questa spesa il Matteucci aveva proposto la vendita degli strumenti e delle macchine di Astronomia. Al Provveditore sembrò poco conveniente alla dignità del Governo vendere all'estero gli Strumenti di una scienza nobilissima, non già perché fossero imperfetti ma per trarne qualche centinaio di scudi. Il professor Mossotti inoltre protestò essergli necessario qualche buon cannocchiale di cui potersi all'occorrenza giovare, per fare osservazioni utili all'insegnamento affidatogli41.
Il Matteucci e il Mossotti convennero che le macchine astronomiche che potevano essere vendute senza danno del loro insegnamento erano solo due: lo Strumento dei Passaggi e il Circolo Murale, due strumenti di alta astronomia. Osservarono che questi due eccellenti strumenti rimanevano inutilizzati a Pisa, perché non c'era più l'osservatorio, e che quindi potevano essere utilmente traslocati all'Osservatorio di Firenze per essere messi in opera e preservati da quel deperimento, cui erano soggetti a causa dell'inazione41.
Un altro mezzo che il Matteucci propose per alleviare la spesa d'acquisto di nuove macchine consisteva nel vendere alle scuole delle città secondarie dello Stato tutte le macchine che venissero rigettate dal nuovo Gabinetto. Questo suggerimento fu giudicato abbastanza possibile e di qualche utilità.
Altre richieste del Matteucci erano: un aumento della dote annua, un macchinista e un custode. Giustificava l'aumento, sollecitando che la dote fosse portata a Lire 1500, col fatto che le spese di manutenzione aumentano quando aumenta il numero degli oggetti da conservare. Voleva un macchinista eccellente nell'arte di fabbricare le macchine, ed esattissimo. Il provveditore fece sue le richieste per i mobili e per le macchine e chiese l'autorizzazione a vendere tutte quelle macchine e strumenti che non fossero servibili per il nuovo Gabinetto, il ricavato dovendo andare in conto della somma di Lire 20000 chiesta per le macchine. Infine propose che le macchine di astronomia fossero trasportate nel nuovo Gabinetto, per meglio essere conservate, per servire di abbellimento e per essere utilizzate nell'insegnamento41.
In data 22 aprile 1843 dalla Segreteria di Stato fu trasmessa al Provveditore la Sovrana Risoluzione. Nero Corsini, che sottoscriveva la lettera di accompagnamento, non tralasciò di far notare che, sebbene questa Risoluzione portasse la data del 7 aprile, non era pervenuta al suo ufficio prima di quella mattina. Meravigliosa efficienza e senso della precisione!
La Risoluzione concedeva la somma richiesta per la costruzione di armadi e scaffali e tutti i piccoli lavori contenuti nella Perizia. Era concessa la somma di Lire 20000, per l'acquisto di macchine e apparecchi di Fisica, da erogarsi in tre anni e quindi in tre rate di L. 6666.13.4, "dietro le opportune ricevute e documenti giustificativi." Era assegnata l'annua Dote di Franchi mille e cinquecento pari a Lire Toscane 1785 e soldi 14, per la conservazione del Gabinetto medesimo e per i nuovi acquisti da farsi per esso di mano in mano, "ritenuto peraltro che la detta assegnazione debba aver principio dopoché quello sarà stato fornito delle Macchine ed Strumenti necessari". Ordinava che venissero passate al Gabinetto Fisico tutte quelle Macchine appartenenti una volta all'Osservatorio Astronomico Pisano, necessarie alle osservazioni metereologiche, le altre non necessarie "ed in specie lo Strumento dei Passaggi e il Circolo Murale debbono essere alienati, per tenersi il retratto in conto delle Lire ventimila assegnate per arredare il Gabinetto medesimo, ammenoché non si verifichi il caso dell'assoluta mancanza dei detti Strumenti nel R. Osservatorio Astronomico di Firenze, nel qual caso soltanto potrebbe esser conveniente farli passare nell'Osservatorio medesimo". Infine incaricava il Provveditore di "rimettere la Nota delle Macchine ed Istrumenti di Fisica giudicati inservibili per il nuovo Gabinetto, per attendere le Superiori Risoluzioni"42.
Nello stesso anno veniva aumentata di Lire 600 l'annua Dote per la mercede di un custode.
Per quanto riguarda gli strumenti astronomici avremo in seguito ancora di che parlare; intanto si seppe che il R. Museo di Firenze non aveva bisogno del Circolo Murale e dello Strumento dei Passaggi. Nel comunicare questa circostanza fu sollecitata dal Soprintendente agli Studi la vendita dei due strumenti come pure di tutti gli altri strumenti astronomici inutili al Gabinetto Fisico, per tenere il ricavato in conto delle somme stanziate per il suo allestimento, come pure di preparare una nota delle vecchie macchine di Fisica reputate inservibili43.
Poco dopo arrivò all'Università una supplica del Commissario Regio di Arezzo richiedente a favore della Regia Scuola della detta Città quegli strumenti di Fisica che si reputassero superflui al Gabinetto di Fisica, dopo il suo ammodernamento44. Siamo all'11 di gennaio del 1845 e il Giorgini, scrivendo al Provveditore nella sua qualità di Soprintendente, sollecitava la nota più volta richiesta degli strumenti vecchi e superflui affinché si potesse pensare alla loro destinazione, come pure il risultato delle premure per la vendita dello Strumento dei Passaggi e del Circolo Murale.
Intanto troviamo per la prima volta il nome di Mariano Pierucci nel Sovrano Dispaccio dell'11 settembre 1845: "si seguiti anche nel futuro anno accademico a fare esperimenti del servizio che presta nelle accennate qualità [di macchinista], con che debba esser remunerato per mezzo di gratificazione come per l'anno già decorso"45.
Nello stesso dispaccio troviamo l'autorizzazione a pagare in due anni e in due rate uguali il debito contratto nella somma di Lire quattordicimila ottocento due e soldi sedici, per l'acquisto di Macchine per il Gabinetto Fisico dal Professor Matteucci. Viene ordinato che "sia fatto al medesimo un adeguato monito per il nuovo arbitrio commesso nell'aver fatto acquisto degli oggetti dei quali si tratta senza preventiva autorizzazione, sebbene dovesse conoscere il tenore della Sovrana Risoluzione del 13 Gennaio 1843, con la quale gli si faceva debito di egual mancanza".
Il dispaccio veniva inoltrato al Provveditore44 a cui spettava la vigilanza sull'andamento delle cose universitarie, con una aggravata severità, riprendendolo, per aver permesso che le Macchine acquistate senza autorizzazione fossero collocate nel Gabinetto Fisico. Gli si chiedevano inoltre i motivi perché avesse differito al termine dell'anno accademico di farsi render conto dal Prof. Matteucci della erogazione delle Lire 20000 stanziate fin dal 7 Aprile 184346.
Il Sovrano Motuproprio del 19 ottobre 1846 sul personale insegnante dispone così: "Che venga permesso al Prof. di Fisica Carlo Matteucci di nominarsi un Aiuto di sua fiducia nella persona del Dr. Riccardo Felici, limitatamente al periodo di due anni, e con lo stipendio normale di Scudi dugento l'anno; e che sia altresì permesso al Professore medesimo di valersi come Macchinista di Mariano Pierucci, con la mensuale responsione a favore di quest'ultimo di Lire ottanta". Nello stesso motuproprio si assegnavano zecchini trenta di gratificazione a Mariano Pierucci "Macchinista provvisorio al Gabinetto Fisico". Inoltre Lire Mille-dugento-sessantasette soldi sei e denari otto al Prof. Matteucci per i bisogni di vari Strumenti per il Gabinetto Fisico; "al qual Professore dovrà tornare a farsi conoscere l'irregolarità commessa, nonostante gli avvertimenti esplicitamente ricevuti, nell'avere già effettuato l'acquisto". Così vediamo il Pierucci avviarsi verso la definitiva nomina in ruolo, mentre appare il nome del Felici, che sarà il successore del Matteucci alla cattedra e alla direzione dell'Istituto di Fisica47.
Non era però facile impedire al Matteucci di acquistare strumenti. Il 22 novembre del 1848 così scriveva al Provveditore: "Nell'accompagnare il libro di amministrazione onde venga da V.S.Illma. approvato, non posso astenermi dal farle notare che all'oggetto di completare e tenere in corrente ai progressi della Scienza questo stabilimento che deve alla munificenza Sovrana d'essere pervenuto a un grado così distinto di celebrità in Italia e anche fuori, io fui costretto a continuare a provvederlo delle nuove macchine che si venivano inventando. Colla dote assegnata, non ho potuto riuscire ad estinguere i fatti debiti, essendo la maggior parte di quella stata impiegata e nelle spese delle Lezioni e soprattutto nelle osservazioni meteorologiche straordinariamente ingiunte dal Ministero a questa Direzione dello Stabilimento di Fisica. Onde non recare troppo aggravio all'Erario, prego tanto V. S. Illma. a proporre che sia la somma delle L.6000 circa di cui questo stabilimento è debitore con vari macchinisti, pagata in sei anni a rate annuali di lire mille...."48
Il Governo Provvisorio Toscano, per breve tempo in carica, approvò il debito, che ammontava a Lire 5872.16.9 e nello stesso tempo ingiunse un'ulteriore volta di non compiere spese eccedenti la dote dello Stabilimento da lui diretto48.
Gli si ricordava continuamente il dovere che gli incombeva di non fare acquisti senza la sovrana approvazione, e così il Matteucci, forse perché più sicuro di ottenere la previa autorizzazione per la autorevolezza acquisita negli anni, decise finalmente di seguire la prassi. Così lo sorprendiamo a scrivere una richiesta così formulata: "Carlo Matteucci Professore di Fisica nell'I. e R. Università Toscana e Direttore dello Stabilimento di Fisica, compreso del dovere di mantenere questo Stabilimento all'altezza dei progressi notevoli e tanto rapidi delle Scienze Fisiche, affinché possa essere veramente utile per l'insegnamento e coadiuvare nelle nuove ricerche contribuendo così al decoro e alla gloria della Toscana e del suo Principe, supplica umilmente perché sia straordinariamente soccorso il detto Stabilimento di circa lire tremila trecento onde provvedere alla compra delle macchine descritte nella nota unita a questa supplica che della grazia ecc.ecc."49.
Si trattava di comprare i seguenti strumenti: "1) Macchina rotatoria specialmente applicata a tutte le esperienze sull'induzione e sul magnetismo di rotazione del Sig.r Breguet. 2) Comparatore e apparecchio per le misure di precisione che dà il 50mo e anche il 100mo di millimetro del Sig.r Froment. 3) Sferometro, altro apparecchio di precisione, del Sig.r Brunner. 4) Grande apparecchio di Biot per tutte le esperienze della polarizzazione rotatoria del Sig.r Duboscq. 5) Microscopio colla luce elettrica. 6) Apparecchio a spirali piane di Ruhmkorff"49.
Il Provveditore dichiarava di non avere argomenti per combattere un motivo così perentorio: la spesa non era tanto rivolta al profitto degli scolari, quanto a mantenere il credito alla pubblica istruzione toscana, la quale nel difetto di simili mezzi sarebbe restata stazionaria e si sarebbe resa inferiore a quella che si dava in Bologna, a Torino, a Roma, e più specialmente a Napoli. Pregava di esaudire la domanda per l'intera somma o almeno per lire 2400, facendo i pagamenti in rate annuali di Lire 600. Il Granduca approvò la spesa di Lire 2.400, in quattro rate uguali49.
Non abbiamo potuto ancora ben comprendere come in genere venissero tolti d'inventario e scartati gli strumenti vecchi o superati. Abbiamo già visto la proposta di venderli, ma non sappiamo se essa fu concretizzata. Come adesso vedremo, in certi casi gli strumenti vennero donati. Infatti l'Arcivescovo di Lucca chiese in dono, ed ottenne, per l'istruzione dei chierici del suo Seminario, le macchine del Gabinetto di Fisica che fossero superflue o duplicate e che potessero essere date senza danno all'insegnamento universitario. Ne fu fatto l'inventario il 1 febbraio 1856: due termometri, un eudiometro, un elettroscopio, diversi tubi acustici, un pallone per il suono nel vuoto, un ago calamitato, una calamita naturale, un apparecchio per la fontana nel vuoto, alcuni elementi di diverse pile, una piccola lente50.
È interessante sapere che tale generosità non fu troppo spontanea: infatti dal Ministero della Istruzione venne significato al Provveditore "che d'ora innanzi non dovrà essere dato a chicchessia il mezzo di riscontrare che esistano Macchine o Strumenti duplicati in cotesto Gabinetto al fine di prevenire altre domande congeneri"50.
Il Matteucci, ormai più rispettoso delle vie burocratiche, il 9 giugno 1857 avanza una nuova richiesta di fondi per acquisto di Strumenti: "Dacché piacque a S.A.I.e R. il Granduca di fondare nell'Università di Pisa uno Stabilimento di Fisica che per l'ampiezza dei locali e per il numero delle Macchine non aveva pari in Italia e forse fuori, io considerai come mio primo dovere quello di conservare questo Stabilimento al livello della Scienza e di mantenerlo a quell'altezza a cui la Sovrana munificenza l'aveva portato. La dote assegnata annualmente a questo Stabilimento venendo ad essere interamente esaurita per la conservazione e per il restauro delle Macchine, per le esperienze occorrenti all'insegnamento e agli studi particolari e finalmente nel servizio addetto allo Stabilimento, io chiesi ed ottenni sempre dall'Ottimo Principe qualche straordinario soccorso, onde accrescere la collezione di quelle macchine che il rapido progresso della Fisica veniva via via aggiungendo. Io mi rivolgo oggi alla S.V. Ill.ma onde voglia ottenere in favore di questo Stabilimento di Fisica quello stesso soccorso straordinario di Lire annue seicento di cui ha goduto per i sei decorsi anni. Onde fornire alla S.V.Ill.ma il lume necessario per convincersi della necessità di questo soccorso, io le accludo una nota di macchine o di apparecchi di Fisica, dei quali con danno dell'istruzione, manca il nostro Stabilimento, e che in gran parte sono di recente invenzione..."51 La nota degli strumenti da provvedersi era la seguente: 1) Comparatore o misuratore di grossezze. 2) Apparecchio di Weber costruito da Leysen di Lipsia. 3) Apparecchio di Natterer di Vienna per la liquefazione dei gas. 4) Diversi apparecchi pel calorico specifico, per la dilatazione dei gas, vapori ecc. di Regnault. 5) Apparecchio elettro-dinamico di Pouillet. 6) Galvanometro di Weber. 7) Apparecchio di Duboscq per ripetere e proiettare colla luce elettrica tutte le esperienze di ottica. 8) Giroscopio di Foucault. 9) Apparecchio di Foucault per la velocità della luce. 10) Modelli di pompe. 11) Bilancia d'analisi. 12) Saccarimetro di Soleil. 13) Vite micrometrica. 14) Serie completa di modelli di cristalli.
Il Matteucci per trovare nuovi finanziamenti pensa di sfruttare nuovamente gli strumenti astronomici, e scrive questa lettera al provveditore il 29 marzo 1858: "Mi credo in debito di riferirle che alcune Macchine Astronomiche che furono deposte in questo stabilimento di Fisica, appartenenti all'antico Osservatorio di Pisa, e sopra tutto le due di maggior prezzo, cioè l'Istrumento dei passaggi e l'Equatoriale, vanno ogni giorno più deperendo, perché fuori d'uso e quindi non riguardate e non conservate. Se si considera che, secondo ogni probabilità, non sarà ristabilito un Osservatorio in Pisa, sembrerebbe naturale di ottenere dal Superiore Governo l'autorizzazione di alienare queste due Macchine prima che soffrino maggiore deterioramento, concedendone il ritratto agli Stabilimento di Fisica e Chimica i quali ne risentirebbero un notevole vantaggio"52. Il 19 agosto 1858 il Ministero della Pubblica Istruzione autorizza il Matteucci (che era a Parigi) a trattare la vendita delle Macchine astronomiche del cessato Osservatorio pisano, o il baratto con altre Macchine e Apparecchi necessari all'insegnamento della Fisica52.
Il Matteucci, arrivato a Parigi, scrive il 7 luglio al Provveditore Puccioni: "da che sono qui in mezzo a tanta gente illustre che mi fa vedere con tanta bontà le cose nuove della scienza, è un gran dolore per me, non avere il modo per comprare tutte quelle macchine che metterebbero il nostro Gabinetto al livello del progresso della Scienza. Capisco che non è il momento per farvi una domanda ...di denaro, ma almeno vediamo se alienando quelle macchine, che deteriorano tutti i giorni e che ci sono inutili, possiamo riuscire a cambiarle in cose utili e nuove"52.
Da Ginevra il 28 luglio il Matteucci scrive di nuovo al Provveditore: "È mio debito far conoscere alla S.V. Ill.ma che nel mio recente soggiorno fatto a Parigi, ho avuto l'occasione di esaminare alcune macchine che ho riconosciute essenziali per l'insegnamento e che sarebbe perciò necessario di provvedere pel Gabinetto di Fisica di Pisa. Trattandosi di macchine di prima necessità e riflettendo all'economia che v'è nella spesa del trasporto a fare una cassa sola e una spedizione sola piuttosto che diverse, io prego la S.V./Ill.ma a [...] ottenere dal Superiore Governo l'approvazione che l'assegno annuo straordinario che deve essere pagato al Gabinetto di Fisica sia, per le due rate successive dell'anno 1859 e del 1860, anticipato in una unica da pagarsi dal primo del prossimo novembre dell'anno corrente. In questo modo con un aggravio piccolissimo per le finanze si può ottenere il grande vantaggio di non ritardare maggiormente al professore l'uso d'alcune macchine destinate a far conoscere le teorie fisiche le più importanti. A questo fine le unisco la nota delle macchine che considero necessario il provvedere. Nella speranza che il Superiore Governo vorrà mantenere il nostro Gabinetto di Fisica nel suo lustro primitivo ho messo nella nota una macchina elettro-magnetica di grande effetto, che è però fuori di quelle di cui credo indispensabile l'acquisto"53. Segue una "Nota di Macchine di Fisica da acquistarsi per lo Stabilimento dell'Università di Pisa". È interessante conoscerne il contenuto: macchina rotatoria per mostrare il riscaldamento sviluppato in un disco metallico rotante dal magnetismo. (Franchi 300); macchina per la luce elettrica costante destinata a supplire alla luce solare nelle esperienze di Ottica (Franchi 300); eudiometro di Golaz (Franchi 40). Sirena acustica (Franchi 40); macchina elettro-magnetica di Ruhmkorff di piccole dimensioni (Franchi 300). Col trasporto circa L. 1300.
Il Matteucci informava inoltre che la macchina elettro-magnetica di Ruhmkorff di grandi dimensioni, capace di dare una scintilla lunga 24 centimetri, in grado di sostituire in tutte le esperienze le macchine elettriche, costava Franchi 1000 e quindi col trasporto la spesa totale sarebbe salita in questo caso a duemila lire.