PARAMETRIZZAZIONE DELLE DETRAZIONI PER REDDITO NEL REGOLAMENTO PER LE CONTRIBUZIONI STUDENTESCHE

 

INTRODUZIONE

 

Il tentativo di individuare correttivi “ad hoc” ed estemporanei al sistema di fasciazione e’ inevitabilmente destinato a naufragare nelle difficolta’ algebriche e politiche dell’operazione.

 

Credo sia quindi opportuno riportare la discussione alle sue corrette basi teoriche, per permettere a ognuno di noi di valutare le scelte e le opportunita’ all’interno di uno schema piu’ generale che permetta di apprezzare quali siano gli effettivi gradi di liberta’ a disposizione.

 

Recependo pienamente l’invito della Viceepresidente Barrani a ragionare in termini piu’ articolati rispetto a quelli attuali, e tenendo conto della necessaria gradualita’, almeno in linea di principio, nel passaggio da un regime di detrazione all’altro al variare del reddito, vorrei affrontare il problema utilizzando un formalismo “continuo”, che risulta anche (almeno per gli “addetti ai lavori”) tecnicamente piu’ maneggevole, semplificando di molto la difficolta’ delle simulazioni.

 

Tuttavia, per non imbarazzare i “non addetti ai lavori” presentero’ i risultati anche e soprattutto in forma grafica, nel foglio Excel che allego al presente documento, e nell’esemplificazione faro’ riferimento esclusivo a una situazione  nella quale il gettito totale sia quello attuale: cio’ facilitera’ ulteriormente la presentazione, rendendo diretto il confronto con la situazione in essere, e spero contribuisca a sgombrare il campo della discussione da elementi pregiudiziali che in questa fase non dovrebbero assolutamente entrare in gioco.

 

A parte la presentazione grafica, cerchero’ anche di tradurre la formulazione continua in schemi di discretizzazione, che in quanto tali sono ovviamente piu’ opinabili, ma possono servire ad aiutare la comprensione e il confronto, e quindi ad effettuare una scelta

 

I DUE PRINCIPALI SISTEMI A CONFRONTO

 

Le due opzioni principali, espresse in linguaggio matematico, hanno nomi noti che e’ bene usare non per essere pomposi ma per essere chiari.

 

La prima possibilita’, che e’ quella alla quale approssimativamente corrisponde il sistema attualmente in uso, e’ quella GAUSSIANA: a partire dagli alti redditi la detrazione, inizialmente nulla, e’ prima caratterizzata da una crescita lenta, poi quando si giunge a redditi intermedi cresce piu’ rapidamente, e infine si arresta lentamente a un valore massimo di detrazione. Nella versione discreta  questo sistema si traduce quasi inevitabilmente in un regime che prevede almeno quatttro fasce,

Il numero dei gradi di liberta’ della formulazione gaussiana e’ tre, identificabili con:

-  tassazione massima

-  tassazione minima

-  valore del reddito al punto di flesso (all’incirca il punto in cui la detrazione arriva al 60% di quella massima) o alternativamente, coefficiente di detrazione al punto di flesso (che corrisponde al coefficiente di detrazione per la seconda fascia)

La seconda posssibilita’, che corrisponde in buona sostanza alla prima proposta da me avanzata nella riunione del 4 marzo  e’  quella LOGISTICA: da una detrazione nulla per gli alti redditi si passa rapidamente a un regime intermedio di detrazione progressiva, la cui crescita si arresta altrettanto rapidamente in prossimita’ del valore massimo di detrazione. Nella versione discreta questo sistema si riduce abbastanza facilmente a un regime con tre fasce: a detrazione nulla, a detrazione massima, e fascia intermedia con un coefficiente fisso e unico di detrazione in relazione al reddito.

Il numero dei gradi di liberta’ in questo caso sale a quattro, identificabili con

-  tassazione massima

-  tassazione minima

-  valore del reddito al punto di flesso (il punto in cui la detrazione arriva al 50% del massimo)

- coefficiente di detrazione al punto di flesso (che corrisponde al coefficiente di detrazione per la  seconda fascia), che in questo caso e’ una variabile indipendente dalla precedente.

 

Per una rapida disamina dei pro e dei contro basti dire che il sistema gaussiano si imporrebbe per la sua semplicita’ (ridotto numero di parametri) e gradualita’ (l’inizio della fascia in cui non vi e’ alcuna detrazione corisponderebbe a un valore di reddito piu’ elevato), mentre il sistema logistico sarebbe preferibile per la sua elasticita’ (maggior numero di parametri liberi) e per l’eliminazione del regime in cui il beneficio della detrazione non e’ competitivo rispetto al costo (in tempo e denaro) delle pratiche necessarie per ottenerla.

 

ELEMENTI COMUNI AI DUE SISTEMI E POLITICHE DI TUTELA DEI BASSI REDDITI

 

Mi sembra abbastanza chiaro che i tre parametri relativi a tassazione minima, tassazione massima e valore del reddito al punto di flesso (coefficiente della seconda fascia) debbano essere gli stessi per i due modelli, essendo tutti determinati dalle scelte economico-politiche e dai vincoli legislativi, scelte  e vincoli che ovviamente non possono essere ricondotti a una discussione tecnica. In quest’ottica anche il coefficiente di detrazione per la seconda fascia, che pure resta un parametro libero nel modello logistico, non potra’ poi spostarsi sostanzialmente dal valore che risulterebbe invece fissato a partire dagli altri parametri nel modello gaussiano.

 

La politica di tutela dei bassi redditi, tenendo conto anche del fatto che la tassazione minima e’ di fatto pressoche’ fissata dalla legge (169,68 euro per l’A.A. 2004/5 secondo il D.M. 18 febbraio 2004) si gioca praticamente tutta, dal punto di vista modellistico, sulla scelta del valore del reddito al punto di flesso, scelta che mi sembra gia’ in larga misura precondizionata dalla volonta’ espressa dalla commissione di mantenere immutato il volume complessivo del gettito derivante dai redditi inferiori a 45.000 euro. La determinazione dei relativi parametri e’ a questo punto un problema del tutto tecnico, che potrebbe quindi essere tranquillamente lasciato ai tecnici.

Mi sembra quindi che l’attenzione dovrebbe ora concentrarsi sulla scelta tra i due modelli, e soltanto in seconda battuta sul tema della tassazione massima, tema sul quale sono comunque convinto, per motivi di sostanza ben piu’ che per motivi giuridico-formali, che una decisione matura spetti pressoche’ esclusivamente al Consiglio d’Amministrazione, unica sede in cui tutti gli elementi di giudizio necessari sono a perfetta conoscenza dei soggetti chiamati a decidere.

 

 

                     Allegato: Bozza del verbale della Commissione Didattica Paritetica del 9/3/2004