IL RECLUTAMENTO DELLA DOCENZA
NELL’ATENEO PISANO:
DATI:
Le informazioni fornite dall’Amministrazione alla Commissione si raggruppano in alcune categorie principali:
1.
elenco
dei docenti di ruolo e fuori ruolo in servizio alla data del 31.12.1998;
2.
elenco
dei docenti di ruolo e fuori ruolo in servizio alla data del 15.2.2003
Tali elenchi includono informazioni relative all’eta`
anagrafica e alla presa di servizio nell’ultimo ruolo occupato, oltre che a
Facolta`, fascia e settore scientifico-disciplinare.
3.
elenco
delle chiamate effettuate nell’Ateneo dopo l’1.1.2000, a seguito di
trasferimenti, idoneita` in valutazioni comparative locali o esterne, vittoria
in concorsi di ricercatore (eventualmente riservati a tecnici laureati);
4.
elenco
dei concorsi tuttora in corso o ultimati che non hanno ancora dato luogo a
presa di servizio.
Tutti i dati ad eccezione di quelli del gruppo 1) sono stati verificati per consistenza con i dati presenti sul sito MIUR – Personale docente.
Nello stesso sito sono stati
inoltre ricercati nominativamente tutti i potenziali idonei in
valutazioni comparative per identificare il numero totale degli idonei non
chiamati attualmente presenti nell’Ateneo.
Sono inoltre a disposizione della commissione tutti gli
ordinamenti di corso di studi approvati
e inseriti nel Regolamento Didattico d’Ateneo, che sono rilevanti ai fini della
determinazione dei carichi didattici virtuali e della verifica dell’adeguatezza
rispetto ai requisiti minimi.
ANALISI:
Dal confronto delle differenti basi di dati, integrato con
le informazioni su concorsi e trasferimenti, e` stato possible identificare,
per ciascuna delle tre fasce docenti e per il quadriennio in esame, il valore
dei seguenti parametri (tra parentesi il valore per le tre fasce):
1) docenti non piu` in servizio per pensionamento o trasferimento (74 – 78 – 26+9);
2) docenti non piu` in servizio per vittoria in concorso
in altra sede (0 – 20 - 26);
3) docenti
trasferitisi a Pisa da altra sede senza cambio di ruolo (9 – 11 –
9);
4) docenti
trasferitisi a Pisa in seguito a vincita di concorso (ex-382) (0 – 8
–14);
5) docenti promossi a fascia superiore nell’ambito dell’Ateneo a seguito di idoneita` in valutazione comparativa (198+12, 181+10);
6) docenti trasferitisi a Pisa da altra sede per
chiamata a seguito di idoneita` in valutazione comparativa (21 – 36)
7) vincitori di
valutazione comparativa per ricercatore (164)
8) vincitori di
concorso riservato per ricercatore (ex tecnici laureati) (30)
I movimenti sopra indicati sono stati disaggregati a seconda
della Facolta` di appartenenza.
L’insieme dei dati relativi e`
riportato in Tabella
0.
Sono inoltre stati identificati:
9) i concorsi
banditi e non ancora espletati (6 – 25 – 52) (Dati nelle Tabelle 6)
10) gli idonei in
valutazioni comparative non chiamati (30 – 28), che rappresentano
all’incirca il 12% del totale degli idoneati.
L’analisi evidenzia una sostanziale omogeneita` tra le fasce per ciascuno dei parametri indicati, fatta salva ovviamente la voce pensionamenti che incide ancora soltanto marginalmente sulla fascia dei ricercatori, mentre ha riguardato nel quadriennio in esame il 15% degli ordinari in servizio al 31.12.1998 e il 12% degli associati in servizio alla stessa data.
Notiamo che questi valori sono da confrontarsi (e per il quadriennio in esame risultano con buona approssimazione consistenti) con
quelli predetti da un elementare modello di turnover che vedrebbe a regime il
pensionamento del 4% annuo diegli ordinari e del 2,5% annuo degli associati.
I valori rilevati corrispondono all’incirca a un centinaio
di punti di budget liberati in media per
ciascun anno di riferimento.
La somma dei docenti straordinari (ovvero non confermati) e
dei posti banditi per concorsi non ancora espletati porta ai valori 237 –
252 – 246 per le tre fasce. Questi valori indicano che anche le
promozioni sono avvenute in misura omogenea tra le fasce.
In questo risultato si sconta il lungo periodo di
sospensione dei concorsi (in particolare per la fascia degli ordinari). Si noti
che una distribuzione concorsuale di questo tipo a regime comporterebbe la totalita` dei
promossi da una fascia all’altra nel corso della carriera individuale e una permanenza media di una dozzina d’anni
in ciascuna delle tre fasce (con promozioni in media a 33 – 45 – 57
anni), con una selezione giocata soltanto
sul fattore eta` di promozione.
I movimenti di trasferimento da e verso l’Ateneo hanno in
questa fase riguardato complessivamente quote inferiori all’ 1% annuo del totale
del personale docente in ciascuna delle due direzioni e per ciascuna delle
fasce.
La distribuzione presente a livello di Ateneo alla data del
15.02.2003 e` chiaramente “a cilindro”
(ossia risulta equipartita tra le
fasce). Esistono tuttavia significative differenze tra le Facolta`, che possono
essere schematicamente raggruppate nel modo seguente:
- a cilindro (30-36 % in ciascuna fascia) : Farmacia, Lettere, Scienze MFN
- a clessidra (< 30% di associati) : Agraria, Economia, Giurisprudenza,
Sc.Politiche
- a piramide (O<A<R) :
Medicina, Veterinaria
- a piramide rovesciata (O>A>R) : Ingegneria, Lingue
I dati disaggregati per Facolta` sono riportati in Tabella 1a, mentre
in Tabella 3a
sono disaggregati per gruppo di settori
scientifico-disciplinare, e in Tabella 1e sono
riportati per confronto i dati relativi
alla fine del 1998.
Dalla distribuzione dei docenti discende automaticamente la
distribuzione dei punti di budget (in Tabella 1b per Facolta`,
in Tabella 3b
per settori, in Tabella
1f al 1998).
Piu` interessante e` il calcolo della frazione di punti di
budget ancora disponibili (ovvero non coperti o banditi) per le singole
Facolta` e per l’intero Ateneo (Tabelle 8a-b).
Dall’analisi delle date di presa di servizio e` possibile
all’interno di ciascuna fascia
raggruppare i docenti in tre grandi classi concorsuali (d’ora in poi
semplicemente “classi”) omogenee per tipo di reclutamento e per normative di
pensionamento:
- docenti in servizio prima dell’entrata in vigore della
legge 382 /80 o comunque per effetto della legge stessa (idoneati); si tratta
degli ordinari con nomina anteriore al
1983 e pensionamento massimo a 75 anni di cui 3 di fuoriruolo, degli associati
con nomina anteriore al 1986 e pensionamento massimo a 70 anni, degli
assistenti e dei ricercatori con nomina anteriore al 1986 e pensionamento
massimo a 67 anni;
- vincitori di concorsi banditi ai sensi della legge 382; si
tratta di ordinari che hanno preso servizio tra il 1985 e il 1998 e andranno in
pensione all’eta` massima di 72 anni, di associati che hanno preso servizio tra
il 1987 e il 1999 e andranno in pensione all’eta` massima di 70 anni di cui tre
di fuoriruolo, di ricercatori che hanno preso servizio tra il 1988 e il
31.10.1999 e andranno in pensione all’eta` massima di 67 anni;
- chiamati a seguito di idoneita` ai sensi della legge
210/98; si tratta di professori straordinari
che hanno preso servizio a partire dall’1.11.1999, associati non confermati che hanno preso servizio a partire dal
1.1.2000 e ricercatori non confermati che hanno preso servizio a partire
dall’1.11.1999. La normativa per il pensionamento e` per tutte le fasce identica a quella della classe
precedente.
I dati disaggregati per Facolta` sono riportati nelle Tabelle 2a e 2b, i dati disaggregati per settori nelle Tabelle 4a e 4b.
Notiamo che la composizione numerica delle tre classi in
termini di aggregati di ordinari,
associati e ricercatori e`
rispettivamente di
218 + 252 + 270 = 740 docenti
189 + 136 + 185 = 510 docenti
231 + 227 + 194 = 652 docenti
e pertanto le classi sono di dimensioni confrontabili ai
fini di una valutazione statistica della loro composizione.
Notiamo che la struttura a piramide della prima classe,
prodottasi per effetto della legge 382, e` compensata dalla struttura a
clessidra della seconda classe e il risultato, che da` luogo a una struttura a
cilindro, viene stabilizzato dall’andamento delle chiamate a seguito di
idoneita` ex-210/98, di cui avevamo gia` notato la struttura a cilindro.
Se ne puo` arguire una tendenza di lungo periodo verso la
stabilizzazione di questo tipo di composizione del personale docente, che non
e` necessariamente risultante dall’applicazione della normative ma sembra
piuttosto manifestarsi come effetto di spinte endogene.
Ovviamente il discorso si farebbe diverso e piu` articolato
quando ci si volesse riferire alla realta` e alla storia delle singole
Facolta`.
I valori delle eta` medie al 2003 sono rispettivamente di
circa 59 anni per gli ordinari, 53 anni
per gli associati e 46 anni per i
ricercatori, con una media di Ateneo di 53 anni.
I dati disaggregati sono riportati in Tabella 1c per
Facolta` e in Tabella
3c per settori.
La situazione alla fine del 1998 e` riportata in Tabella 1g.
Un modello elementare di popolazione a regime
(equipopolazione tra i 33 e i 70 anni) indicherebbe un valore medio di Ateneo
intorno ai 51 anni.
I valori medi di modello per le singole fasce dipendono
invece strettamente da parametri quali l’eta` media d’ingresso nel ruolo ed
altri, che sono fortemente dipendenti da scelte non automaticamente
predeterminate.
I dati relativi alle eta` medie, ripartiti per fasce e classi
sono riportati nella Tabella 2c per
le Facolta` e nella Tabella
4c per i settori.
E` interessante confrontare le differenze tra le medie delle
tre classi di ciascuna fascia.
La differenza tra la media della terza e della seconda
classe e` un valore abbastanza omogeneo, intorno ai 4-5 anni, che riflette, con un piccolo
fattore di ritardo nell’accesso, la differenza tra la data media dei concorsi
relativi alle due classi in esame,
La differenza tra la media della seconda e della prima
classe, abbastanza elevata nel caso di
associati e ricercatori (10 e 13 anni rispettivamente) e` anch’essa largamente
riconducibile alla differenza tra la data media dei concorsi per la seconda
classe e la data di entrata in vigore della legge 382.
Il basso valore della differenza tra la seconda e la prima
classe degli ordinari (poco piu` di 6 anni) riflette invece un sostanziale
innalzamento dell’eta` media di ingresso a questa fascia. Questo dato sara`
confermato dall’analisi successiva.
La spiegazione dei valori precedenti si ottiene facilmente
considerando il parametro di eta` media alla nomina nel ruolo attualmente
occupato, calcolato per le tre fasce per i
docenti in servizio
al 15.2.2003.
Tale valore e` approssimativamente di 45 anni per gli
ordinari, 42 anni per gli associati e 34
anni per i ricercatori (Tabella 1d per
Facolta` e Tabella
3d per settori; situazione a fine 1998 in Tabella 1h).
Conviene in realta` considerare separatamente il valore di
questo parametro sulle tre classi che formano ciascuna fascia (Tabella 2d per
Facolta` e Tabella
4d per settori):
la distribuzione delle eta` medie alla nomina nelle classi
e` riportata in Istogrammi
A.
Si nota in tal caso che l’eta` media di accesso si e` alzata
significativamente nel corso del tempo, secondo la sequenza
39 – 45
– 51 per gli ordinari
40 – 41
– 44 per gli associati
32 – 34
– 34,5 per i ricercatori
Ovviamente il progressivo innalzamento dell’eta` media alla
nomina, in particolare nel caso dei ricercatori , determina automaticamente un
innalzamento dell’eta` media complessiva del personale docente.
Parte della responsabilita` del fenomeno e` comunque da
attribuirsi anche alla minor consistenza numerica del reclutamento di giovani
rispetto al fabbisogno che deriverebbe da un modello elementare di popolazione
a regime. Soltanto nel triennio 2000-2002 si sono reclutati circa 55
ricercatori per anno, quanti ne servono per sostenere un Ateneo con un
personale docente di circa 2000 unita`. Invece nel periodo precedente i livelli
di reclutamento sono sempre stati mediamente piu` bassi, intorno alle 40 unita`
per anno.
E. Distribuzione dei docenti
per anno di nascita
L’analisi della distribuzione dei docenti per anno di nascita si effettua includendo i nati dopo l’1.11 di ciascun anno nel successivo, per tener conto degli effetti della legislazione relativa al pensionamento (dati per fascia e classe in Tabelle 5 e Istogrammi B).
Salta agli occhi il fatto che si tratta in quasi ogni caso di distribuzioni caratterizzate da un picco abbastanza stretto, evidentemente legato al carattere episodico e non temporalmente omogeneo dei meccanismi di reclutamento.
Questo fatto e` particolarmente evidente nel caso degli associati e dei ricercatori idoneati ai sensi della legge 382, la cui stragrande maggioranza ha date di nascita comprese in un intervallo che e` decennale (1940-1950) per gli associati e addirittura settennale (1946-1952) per i ricercatori.
Molto piu` regolari al confronto sono la distribuzione degli
ordinari, (per i quali il reclutamento si e` sempre effettuato su base
concorsuale) e le distribuzioni degli associati e dei ricercatori risultanti
dai concorsi successive all’entrata in vigore della legge 382 e poi della legge
210.
Nella distribuzione cumulativa per fascia si evidenzia la
sostanziale regolarita` del profilo di eta` anagrafica degli ordinari, mentre
le distribuzioni di associati e ricercatori evidenziano il picco spurio delle
idoneita` ex-382.
Le distribuzioni in oggetto possono essere analizzate con un
modello di popolazione a regime basato sui seguenti parametri empirici (approssimativi) ricavati
direttamente dalle distribuzioni stesse:
- eta` media di nomina per la fascia dei ricercatori 34
anni (30-38)
- eta` media di nomina per la fascia degli associati 41
anni (36-46)
- eta` media di nomina per la fascia degli ordinari 48 anni (42-54)
e inoltre
- media annuale di nomine nella fascia dei ricercatori 45 docenti
- media annuale di nomine nella fascia degli associati 36 docenti
- media annuale di nomine nella fascia degli ordinari 23 docenti
Un’analisi di questo tipo (cfr. Istogrammi C e Istogrammi D) evidenzia i seguenti fenomeni:
a- sottopopolazione delle 4-5 classi di eta` piu` elevate di tutte le fasce (circa meta`
degli ordinari e degli associati attesi a regime, quasi nessun ricercatore),
con un evidente problema per il turnover, causato dalla conseguente carenza di
pensionamenti ;
b- sovrappopolazione di circa una decina di associati per
anno e di una ventina di ricercatori per anno nelle fasce d’eta` corrispondenti
al picco dovuto alla 382;
c- sottopopolazione nelle fasce degli associati e dei
ricercatori nati tra il 1954 e il 1962 (manca in media ogni anno una decina di
unita` di personale docente);
d- temporanea sottopopolazione nella fascia dei
ricercatori in eta` di reclutamento, dovuta al lieve innalzamento
dell’eta` media di reclutamento rispetto al modello. Se si effettuassero i
concorsi programmati per l’anno in corso probabilmente questo effetto sarebbe
immediatamente compensato.
Si noti che la carenza di cui al punto c) e` ormai nella
sostanza irrimediabile, e si proiettera` inevitabilmente nel lungo periodo
implicando una potenziale contrazione del personale docente complessivo
dell’Ateneo valutabile intorno al 10% complessivo, dato peraltro totalmente
consistente con un reclutamento annuo di 45 ricercatori, come indicato dal
modello, che a regime implicherebbe circa 1700 docenti contro circa 1900 attualmente in servizio.
Il modello adottato per la descrizione fenomenologica della popolazione docente implica, come gia` specificato, i seguenti volumi medi annui di reclutamenti e promozioni:
- 45 concorsi di ricercatore pari
a 57,60 punti di budget
- 36 promozioni ad associato
pari a 33,84 punti di budget
- 23 promozioni ad ordinario,
pari a 15,87 punti di budget
per un totale di oltre 107 punti di budget necessari ogni
anno per il turnover.
Questa ipotesi, e` basata su un obiettivo di sostanziale
stazionarieta` nel tempo della composizione del corpo docente (non
necessariamente tuttavia ai valori attuali).
Risultano attualmente impegnati in concorsi circa 138 punti
di budget , di cui almeno 93, anche
tenendo conto che nella maggior parte dei casi
le chiamate a prima e seconda fascia saranno promozioni interne,
dovranno essere effettivamente utilizzati..
Sono inoltre impegnati per bandi, trasferimenti e chiamate altri 14 punti circa (di cui un paio recuperabili), e disponibili circa 84 punti di budget attualmente non impegnati.
I dati disaggregati per Facolta` sono riportati nelle Tabelle 8a-b.
Si renderanno poi disponibili mediamente nel quadriennio 2004-2007 circa 50 punti di budget per anno derivanti dai pensionamenti.
A partire dal 2008 la quota disponibile derivante dal
turnover si innalzera` rapidamente, passando a una media di circa 100 punti
annui nel triennio 2008-2010 e addirittura a oltre 185 punti annui in media nel
decennio 2011-2020 (ovviamente nell’ipotesi di legislazione invariata su temi
quali pensionamento, stato giuridico, livelli stipendiali e Fondo di Finanziamento Ordinario)
I flussi dei pensionamenti, ripartiti per Facolta` e fasce,
sono riportati nelle Tabelle 7.
Pisa, 30 Marzo 2003
Amedeo Alpi
Antonio Lucacchini
Anna Maria Rossi
Paolo Rossi
Vittorio
Tellarini